Corriere di Bologna

L’ultima doppia era di sor Carletto

Il carattere è la qualità migliore dei rossoblù. Risalire da 0-2 non capitava dal 2016 a Roma

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Operazione rimonta. Nelle ultime due partite casalinghe il Bologna ha portato via punti preziosiss­imi rimontando nel punteggio, qualcosa che negli ultimi anni è stato davvero molto raro: un inno alla solidità mentale contro l’Udinese, un’ode al carattere e alla voglia di non mollare contro il Torino. Due rimonte diverse tra loro — più meritata contro i friulani, più circostanz­iale contro i granata — ma che rappresent­ano un plus importante nello scialbo e difficolto­so avvio di stagione rossoblù: l’importanza dei punti conquistat­i è evidente (basti pensare quanto pesa fin qui quel gol di Orsolini contro l’Udinese, guardando la classifica) ma lo è anche sapere di poter contare su un gruppo che pur con tutte le lacune del mondo resta aggrappato alla partita, esibendo qualità morali e portando sul campo la tenacia del proprio allenatore. Fattori che in una corsasalve­zza possono fare davvero la differenza.

Se la rimonta dallo svantaggio di un gol è una situazione che può capitare nel corso di un campionato (è accaduto in Bologna-Udinese, ai rossoblù non succedeva da Verona-Bologna del 20 novembre 2017), quella dal doppio svantaggio come accaduto contro il Torino è ben più anomala: per ritrovare un Bologna che fa punti in serie A dopo essere che reagirono con le reti di Dzemaili e Donsah, incassando poi il 3-2 di Candreva ai supplement­ari. Curiosamen­te, per uno scherzo del destino, l’ultimo pari in rimonta dallo 0-2 in A fu ancora sul campo della Roma (19 settembre 2010) quando la doppietta di Di Vaio cancellò il bis gialloross­o originato da Borriello e da un’autorete di Rubin.

Ma per tornare ad una doppia rimonta al Dall’Ara bisogna andare indietro di ben quindici campionati: era il 4 aprile 2004, Bologna-Reggina 2-2. Il Bologna di Mazzone finì sotto con le reti di Di Michele e Stellone per poi impattare con le segnature di Locatelli e Bellucci: squadra di grande carattere, tanto che pochi mesi prima finì allo stesso modo contro il Perugia con un autogol di Rossini e una rete di Bothroyd a lanciare gli umbri, poi ripresi da Dalla Bona e dallo stesso Rossini. Due in un campionato, poi più nulla tra le mura amiche fino a domenica: anche quel Bologna — pur con più qualità di questo — non era nulla di speciale, ma aveva il carattere giusto per salvarsi con relativa tranquilli­tà. Quasi un augurio in salsa rossoblù, quindici anni dopo, sulla scia di una rimonta di puro orgoglio.

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