L’ultima doppia era di sor Carletto
Il carattere è la qualità migliore dei rossoblù. Risalire da 0-2 non capitava dal 2016 a Roma
Operazione rimonta. Nelle ultime due partite casalinghe il Bologna ha portato via punti preziosissimi rimontando nel punteggio, qualcosa che negli ultimi anni è stato davvero molto raro: un inno alla solidità mentale contro l’Udinese, un’ode al carattere e alla voglia di non mollare contro il Torino. Due rimonte diverse tra loro — più meritata contro i friulani, più circostanziale contro i granata — ma che rappresentano un plus importante nello scialbo e difficoltoso avvio di stagione rossoblù: l’importanza dei punti conquistati è evidente (basti pensare quanto pesa fin qui quel gol di Orsolini contro l’Udinese, guardando la classifica) ma lo è anche sapere di poter contare su un gruppo che pur con tutte le lacune del mondo resta aggrappato alla partita, esibendo qualità morali e portando sul campo la tenacia del proprio allenatore. Fattori che in una corsasalvezza possono fare davvero la differenza.
Se la rimonta dallo svantaggio di un gol è una situazione che può capitare nel corso di un campionato (è accaduto in Bologna-Udinese, ai rossoblù non succedeva da Verona-Bologna del 20 novembre 2017), quella dal doppio svantaggio come accaduto contro il Torino è ben più anomala: per ritrovare un Bologna che fa punti in serie A dopo essere che reagirono con le reti di Dzemaili e Donsah, incassando poi il 3-2 di Candreva ai supplementari. Curiosamente, per uno scherzo del destino, l’ultimo pari in rimonta dallo 0-2 in A fu ancora sul campo della Roma (19 settembre 2010) quando la doppietta di Di Vaio cancellò il bis giallorosso originato da Borriello e da un’autorete di Rubin.
Ma per tornare ad una doppia rimonta al Dall’Ara bisogna andare indietro di ben quindici campionati: era il 4 aprile 2004, Bologna-Reggina 2-2. Il Bologna di Mazzone finì sotto con le reti di Di Michele e Stellone per poi impattare con le segnature di Locatelli e Bellucci: squadra di grande carattere, tanto che pochi mesi prima finì allo stesso modo contro il Perugia con un autogol di Rossini e una rete di Bothroyd a lanciare gli umbri, poi ripresi da Dalla Bona e dallo stesso Rossini. Due in un campionato, poi più nulla tra le mura amiche fino a domenica: anche quel Bologna — pur con più qualità di questo — non era nulla di speciale, ma aveva il carattere giusto per salvarsi con relativa tranquillità. Quasi un augurio in salsa rossoblù, quindici anni dopo, sulla scia di una rimonta di puro orgoglio.