A lezione di mercato dal Sassuolo
Grandi investimenti, la rivoluzione funziona: domenica il Bologna prova a fermarla
Filosofie di gioco ma al tempo stesso filosofie societarie a confronto: Bologna e Sassuolo continuano la loro marcia di avvicinamento alla partita di domenica — Santander lavora a parte per una contusione ad una coscia ma tra oggi e domani dovrebbe tornare in gruppo, così come Krejci che ha bruciato i tempi — e i rossoblù si troveranno di fronte una squadra che nonostante la rivoluzione estiva sta già viaggiando spedita.
Spesso a Casteldebole si fa riferimento al cambio di allenatore, al corposo restyling estivo dell’organico e alla presenza di tanti giovani come giustificazione o alibi per la partenza lenta di questo campionato, ma a poco meno di settanta chilometri di distanza c’è una squadra che nonostante una situazione similare è sesta in classifica a 14 punti: merito di Roberto De Zerbi, certo, ma anche di un mercato estivo che pur privandosi di pezzi pregiati ha saputo reinvestire bene e con intelligenza, mettendo sul piatto ben 47 milioni di euro.
Una cifra che fa del Sassuolo la settima squadra della serie A per soldi investiti nell’ultima estate di trattative (dietro a Juve, Milan, Roma, Inter, Napoli e Torino) e che ha permesso ai neroverdi di ammortizzare le cessioni del leader difensivo Acerbi e del capocannoniere 2017/18 Politano che hanno reso il club settimo anche per introiti dalle cessioni, con circa 51 milioni. È il circolo virtuoso che molte squadre di fascia media vorrebbero far partire e che al Sassuolo sta riuscendo particolarmente bene.
I neroverdi hanno saputo sfruttare anche le cessioni cosiddette minori (da Antei e Iemmello al Benevento e da Missiroli alla Spal sono entrati oltre 10 milioni cash, più i 10 milioni di valutazione per Falcinelli pari a quella di Di Francesco), dando poi vita ad un mercato dispendioso e costruito seguendo passo passo le indicazioni del proprio allenatore, come testimonia l’investimento da 3,5 milioni su Brignola, lanciato da De Zerbi a Benevento, o la scelta Djuricic, arrivato come svincolato. I dirigenti di Squinzi, a braccetto con il tecnico, hanno costruito una rosa adatta al suo 4-3-3 (che può anche alternare il 3-4-3 come lunedì a Genova) tutto gioco e trame di passaggio: è stato proprio De Zerbi — studiando il Las Palmas, che avrebbe dovuto allenare nell’estate 2017 prima che la trattativa saltasse — a suggerire la redditizia idea Boateng al Sassuolo, ma in casa neroverde fantasia e ambizione non mancano come dimostrano i dieci milioni investiti tra Marlon dal Barcellona e Boga dal Chelsea, guardando in casa delle big d’Europa.
Bravi, di classe e pure giovani: per fare solo un raffronto, il Bologna che ha pareggiato in casa contro il Torino aveva 26,3 anni di età media nei quattordici giocatori scesi in campo, mentre il Sassuolo che ha fermato la Sampdoria 0-0 a Marassi si ferma a 25 anni. Una baby-rivoluzione partita — quella sì — col botto. Che il Bologna proverà a fermare domenica nel match delle 12.30.