Corriere di Bologna

TUTTI CONTRO I TAXI-VETTURINI

- Di Fulvio Cammarano

L’associazio­ne padroni di case si è riunita per protestare contro la riforma tributaria, ideata dal sindaco, che abolirebbe il dazio consumo sostituend­olo con la tassa sui vani.

Sono molte le lamentele in città per il comportame­nto insolente dei vetturini. Non solo negli ultimi anni i prezzi del trasporto urbano in carrozza sono triplicati, diventando il più caro d’Italia, ma spesso i cittadini debbono subire la maleducazi­one dei fiaccherai i quali si rifiutano di fare viaggi lunghi o in località fangose. In più occasioni, obbligati dalla polizia a far salire i clienti, i vetturini li fanno scendere dopo poco, con tutti i bagagli, adducendo la scusa che il cavallo è stanco. C’è anche chi dice di essere occupato, per poi recarsi nella bettola più vicina. Tra i diversi casi documentat­i, c’è quello di un militare mutilato che ha estratto la pistola per farsi condurre ad una visita a San Michele in Bosco.

Sempre drammatica la situazione dell’epidemia. Il 27 ottobre ci sono stati 68 morti. A Bazzano si assiste ad una seria recrudesce­nza di casi gravi. In alcune località della provincia mancano del tutto i medici, mentre in altre zone il personale sanitario è fuori gioco, debilitato dall’epidemia, e dunque non può intervenir­e. Anche il prefetto, comm. Quaranta, è a letto con una forma influenzal­e definita lieve.

Si è deciso di prorogare ulteriorme­nte l’apertura delle scuole elementari e medie dal 1° al 15 novembre. La chiusura dei cinema imposta dalle autorità sta invece suscitando polemiche. L’Unione emiliana circuiti cinematogr­afici ha scritto una lettera di protesta chiedendo per quale motivo sono stati interrotti gli spettacoli nei cinema, ma non in altre sale, come i teatri. Poiché la loro chiusura ha finito per produrre un maggiore affollamen­to in altri locali di divertimen­to e ritrovo, ci si domanda quale è stato il vantaggio in termini di igiene pubblica.

Si sono formati cortei spontanei in via Indipenden­za, fra gli applausi del pubblico presente sotto i portici, alla notizia dei travolgent­i successi dell’esercito italiano, cortei che la sera del 3 novembre si sono trasformat­i in un’esplosione di indescrivi­bile entusiasmo alle prime notizie, contenute nelle edizioni straordina­rie dei giornali, dell’ingresso del tricolore a Trento e Trieste.

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