TUTTI CONTRO I TAXI-VETTURINI
L’associazione padroni di case si è riunita per protestare contro la riforma tributaria, ideata dal sindaco, che abolirebbe il dazio consumo sostituendolo con la tassa sui vani.
Sono molte le lamentele in città per il comportamento insolente dei vetturini. Non solo negli ultimi anni i prezzi del trasporto urbano in carrozza sono triplicati, diventando il più caro d’Italia, ma spesso i cittadini debbono subire la maleducazione dei fiaccherai i quali si rifiutano di fare viaggi lunghi o in località fangose. In più occasioni, obbligati dalla polizia a far salire i clienti, i vetturini li fanno scendere dopo poco, con tutti i bagagli, adducendo la scusa che il cavallo è stanco. C’è anche chi dice di essere occupato, per poi recarsi nella bettola più vicina. Tra i diversi casi documentati, c’è quello di un militare mutilato che ha estratto la pistola per farsi condurre ad una visita a San Michele in Bosco.
Sempre drammatica la situazione dell’epidemia. Il 27 ottobre ci sono stati 68 morti. A Bazzano si assiste ad una seria recrudescenza di casi gravi. In alcune località della provincia mancano del tutto i medici, mentre in altre zone il personale sanitario è fuori gioco, debilitato dall’epidemia, e dunque non può intervenire. Anche il prefetto, comm. Quaranta, è a letto con una forma influenzale definita lieve.
Si è deciso di prorogare ulteriormente l’apertura delle scuole elementari e medie dal 1° al 15 novembre. La chiusura dei cinema imposta dalle autorità sta invece suscitando polemiche. L’Unione emiliana circuiti cinematografici ha scritto una lettera di protesta chiedendo per quale motivo sono stati interrotti gli spettacoli nei cinema, ma non in altre sale, come i teatri. Poiché la loro chiusura ha finito per produrre un maggiore affollamento in altri locali di divertimento e ritrovo, ci si domanda quale è stato il vantaggio in termini di igiene pubblica.
Si sono formati cortei spontanei in via Indipendenza, fra gli applausi del pubblico presente sotto i portici, alla notizia dei travolgenti successi dell’esercito italiano, cortei che la sera del 3 novembre si sono trasformati in un’esplosione di indescrivibile entusiasmo alle prime notizie, contenute nelle edizioni straordinarie dei giornali, dell’ingresso del tricolore a Trento e Trieste.