Corriere di Bologna

Prima del concerto, Ghali visita i ragazzi nel carcere del Pratello

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Il rapper Ghali in visita al carcere minorile del Pratello. La star 25enne della musica trap è arrivata ieri pomeriggio quasi a sorpresa, dopo una serie di riservatis­sime telefonate con la direzione del centro di giustizia minorile, tra le mura dell’istituto penitenzia­rio. Una visita in sordina ai detenuti minorenni che amano la sua musica e che, grazie al laboratori­o di songwritin­g, nei mesi scorsi hanno composto pezzi rap ispirati anche a lui. Ghali, che ieri sera era in concerto all’Unipol Arena per il suo primo tour nei palazzetti che sta spopolando, non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni sulla sua visita al Pratello, restìo a usare il suo impegno per farsi pubblicità. In altre città è già stato in visita in comunità minorili e ospedali pediatrici ma non ne ha mai parlato pubblicame­nte. Ieri con i detenuti del minorile ha parlato per più di un’ora della sua musica e di quella composta dai ragazzi, all’uscita si è concesso a qualche selfie con pochi fortunati ragazzini che passavano in via del Pratello. Venticinqu­e anni, nato in Italia da genitori tunisini, cresciuto nella periferia milanese, il rapper da 450 milioni di views su Youtube conosce sin da bambino la realtà del carcere: nei suoi testi racconta di quando, a soli due anni, andava con la madre a trovare il padre detenuto a San Vittore. La sua è una storia di sofferenza, solitudine e periferie, ma anche integrazio­ne e riscatto. (An. B.)

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