Corriere di Bologna

Esempi virtuosi sul bus

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Bus 20 (5377) ore 11,35 fermata Irnerio, l’autista accosta e aprendo porta anteriore dice «ciao, 20» e lei risponde «no grazie». Solo in quel momento capisco. Lei è una madre ipovedente (impugna bastone) in attesa alla fermata con 2 bambini piccoli, passeggino e cane guida. L’autista, giovane, si è fermato per indicarle il bus perché ha capito che non vedeva il numero, davvero sensibile e gentile nonostante lo stress della guida. Il bus riparte e scendo alla fermata in zona Veneta per aspettare il bus che mi riporta al Fossolo. Arriva, salgo su 37 (1659) e ritrovo già seduti la madre con i 2 bambini, passeggino e cane guida. In via Paolo Fabbri chiede all’autista (anche questo giovane) «Cirenaica ?» intendendo la fermata. Lui risponde «sì», si ferma, accosta e apre la porta di discesa. Il gruppo di famiglia si attrezza per la discesa e, non richiesto, un giovane aiuta la madre a scendere con passeggino sino sul marciapied­e, per poi risalire perché non era la sua fermata. Lei ringrazia per la disponibil­ità di queste persone a cui forse non è abituata. Un grazie ai protagonis­ti di questi 2 piccoli e per me molto significat­ivi episodi perché mi hanno fatto ritornare a casa con la speranza che forse non abbiamo buttato tutto alle ortiche e un futuro nel segno del senso civico, del rispetto ed aiuto reciproco è ancora possibile. Claudio Gandolfi Bologna

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