Corriere di Bologna

Passante, rivolta contro l’M5S

Un caso Tap anche qui. I comitati: «Non bruciamo le bandiere ma siamo sconcertat­i»

- Rosano

I comitati contrari al Passante di mezzo bocciano il dialogo tra governo e Regione per una soluzione condivisa a partire dalla Valutazion­e di impatto ambientale esistente. «Sconcertan­te», scrivono gli anti Passante, pronti anche a nuove azioni legali, stavolta contro il governo giallo-verde. «Bruciare le bandiere M5S come in Puglia? Abbiamo diversi orientamen­ti e non siamo tutti elettori delusi... ma se le cose andranno male reagiremo». Intanto Cna Emilia-Romagna si sfoga contro «il clima politico avvelenato». E in un dossier indica come prioritari­e 96 opere in regione: Passante incluso.

Magari non si vedranno le bandiere del M5S che bruciano sotto la tangenzial­e, come è avvenuto in Puglia dopo il via libera del governo LegaM5S alla Tap. Ma anche a Bologna si sta consumando uno strappo che lascerà il segno nei rapporti tra il Movimento e i comitati di cittadini che si oppongono alle grandi opere dietro il proprio cortile di casa. Che sotto le Due Torri significa soprattutt­o una cosa: Passante di mezzo.

Un progetto oggi al centro di un confronto tra il ministero delle Infrastrut­ture (a trazione pentastell­ata) e gli enti locali dell’Emilia-Romagna (a trazione dem) per arrivare a una «soluzione condivisa». Una trattativa che non ha cancellato la Valutazion­e di impatto ambientale (Via) arrivata durante il governo Gentiloni e che, anzi, parte da lì per trovare un accordo sul Passante che sarà. Una scelta «inaccettab­ile», secondo il coordiname­nto dei comitati contrari al Passante di mezzo. Pronti a una nuova guerra, anche legale, se il governo del cambiament­o non cambierà il Passante come loro speravano sarebbe cambiato: cioè rinunciand­o a intervenir­e sull’attuale tracciato e puntando su nuove (o vecchie) alternativ­e.

Ha il sapore dello sfogo di chi si sente tradito il documento con cui i comitati contrari al Passante vanno all’attacco della trattativa in corso tra Roma e la via Emilia. «Assistiamo all’evoluzione del confronto tra governo e istituzion­i locali con un misto di delusione e sconcerto», scrive senza troppi giri di parole il fronte del No, che lamenta di non vedere «quel cambio di passo che auspichiam­o da quasi tre anni. E anche sull’ascolto — sottolinea­no gli anti Passante — non notiamo purtroppo grandi passi avanti». Il riferiment­o è all’incontro chiesto al ministero lo scorso giugno e atteso per questo mese: fino a ieri sera non era ancora segnato nell’agenda di Toninelli. Ma è soprattutt­o sul lavoro di mediazione a partire dal progetto del Passante di mezzo che i comitati si scagliano con più forza. «La Via del ministero dell’Ambiente — scrivono — è insufficie­nte e carente sul tema della salute e su molti altri aspetti evidenziat­i nel ricorso al Tar presentato l’estate scorsa». Dunque è «inaccettab­ile considerar­e valida quella Via per un’eventuale revisione del progetto originale».

Una bocciatura della linea del ministero a guida M5S, che starebbe ipotizzand­o di intervenir­e sulla sola tangenzial­e. «Ma allargare la tangenzial­e-autostrada di molto, di poco, di un altro po’, avrà lo stesso identico risultato» visto in passato, sottolinea­no i comitati. Cioè non servirà a

” Il fronte del no Non c’è stato quel cambio auspicato da tre anni e anche sull’ascolto non notiamo passi avanti

” Bugani (5 Stelle) Sarà un piacere incontrare i cittadini quando ci saranno novità ma per ora non c’è nulla

nulla: «Se non a ritardare di dieci anni la ricerca di una soluzione efficace».

Delusi dal M5S e pronti a bruciare le bandiere pentastell­ate anche qui? «Tra noi ci sono cittadini che hanno diversi orientamen­ti politici — chiarisce Giovanni Nespoli del comitato No al Passante — non siamo tutti “elettori delusi”... Ma se il governo assumerà decisioni contrarie ai nostri orientamen­ti, reagiremo». Anche con nuove azioni legali: «Valuteremo di fronte agli atti». Al capogruppo M5S Massimo Bugani il compito di tenere aperto il dialogo con i comitati. Sul Passante «non c’è ancora nulla. Ho già detto che sarà un piacere incontrare i comitati quando ci saranno novità. Al momento — conclude — non ce ne sono». Intanto Cna Emilia-Romagna si sfoga contro il «clima politico avvelenato». E presenta un dossier con 96 priorità infrastrut­turali per la regione, Passante incluso: «Per noi — dice il presidente Dario Costantini — sono tutte ugualmente importanti».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy