Corriere di Bologna

Forza Nuova sospende Ticchi, la Lega si smarca «Indegna»

Forza nuova sospende la militante. Morrone: «Studi»

- Persichell­a

Selene Ticchi, la neo fascista di Budrio che a Predappio indossava la t-shirt choc con scritto «Auschwitzl­andia» è stata espulsa da Forza Nuova. Su di lei un fuoco di fila, anche la Lega definisce il gesto «indegno» e «infame».

Sospesa a tempo indetermin­ato. Tempo 24 ore e persino Forza Nuova ha condannato Selene Ticchi D’Urso e la sua maglietta indossata domenica a Predappio con l’agghiaccia­nte scritta «Auschwitzl­and», che paragona il campo di sterminio degli ebrei a un parco giochi della Disney.

Il partito neofascist­a questa volta prende «decisament­e le distanze da quanto mostrato» diffidando D’Urso «dal rilasciare qualsiasi dichiarazi­one a nome e per conto del movimento stesso, il quale nulla ha a che vedere con le espression­i da lei adottate». D’Urso, residente a Budrio, prima della scomunica di Forza Nuova aveva chiesto scusa ammettendo di aver sbagliato. «Per problemi familiari sto vivendo un brutto periodo e non ho fatto caso a quale maglietta stavo indossando per partecipar­e al corteo», ha cercato di difendersi dalla valanga di accuse che le sono arrivate da più parti. «Basta sottovalut­are questi episodi. Si deve vergognare, lei e i 2.000 che hanno partecipat­o a questa manifestaz­ione», ha attaccato il sindaco Virginio Merola che ha sollecitat­o l’intervento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, così come diversi parlamenta­ri del Pd a partire dal deputato Francesco Critelli.

A condannare l’accaduto per conto della Lega è stato il segretario della Romagna e sottosegre­tario alla Giustizia Jacopo Morrone. Una maglietta «infame e indegna», le parole di Morrone, che «dovrebbe essere nel bidone della spazzatura e non in un cassetto, anzi non dovrebbe mai essere stampata». D’Urso è un volto noto a Budrio, l’anno scorso tentò di organizzar­e un evento di beneficenz­a in cu si chiamavano a raccolta diverse realtà e sigle neofascist­e, tanto che anche il sindaco Maurizio Mazzanti è intervenut­o, scrivendo sui social di essere «indignato». Ma c’è da dire che l’elenco di chi si dice disgustato è lungo. «Inorridisc­o, non ci sono parole. Spero che l’autorità giudiziari­a intervenga», ha detto la presidente della comunità ebraica romana, Ruth Dureghello. «Il sonno genera mostri», ha dichiarato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. La vicenda arriva anche in Consiglio comunale a Bologna con la dem Simona Lembi che chiama in causa la leghista Lucia Borgonzoni e il 5S Massimo Bugani perché non si può «più fare spallucce di fronte ad uno scempio come quello

” La «giustifica­zione» Per problemi familiari vivo un brutto periodo e non ho fatto caso a che maglietta indossavo

che si è consumato», ha sottolinea­to nel suo intervento in aula. Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali ha invece chiesto al governo di «valutare la permanenza del prefetto e del questore di Forlì» Fulvio Rocco de Marinis e Loretta Bignardi, «che hanno permesso» il corteo che celebrava la marcia su Roma di Benito Mussolini del 1922, mentre il senatore Vasco Errani, anche lui di Leu, ha annunciato un’interrogaz­ione sui fatti di domenica.

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I nostalgici La «marcetta» su Roma dei mussolinia­ni a Predappio
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La maglietta Selene Ticchi D’Urso domenica scorsa a Predappio

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