Corriere di Bologna

Il campo sintetico dove giocava Pagliuca

Inaugurato l’impianto in sintetico, dove un tempo c’era il «sabbione»

- di Micaela Romagnoli

Quando nasce un nuovo campo da calcio, nasce un contenitor­e di sogni. Ci sono voluti quasi sei anni per trasformar­e «il Sabbione», vecchio campo da allenament­o in sabbia a Ceretolo, quartiere di Casalecchi­o di Reno, in un rettangolo in erba sintetica da nove giocatori, di ultima generazion­e. E questo è un sogno realizzato per il presidente della Polisporti­va Ceretolese, Luigi Sandri, che ha lavorato contro le lungaggini burocratic­he, per raggiunger­e l’obiettivo di regalare ai suoi 250 tesserati, tra la prima squadra che milita in Seconda categoria, le giovanili e la Scuola calcio, un impianto adeguato per allenarsi meglio e crescere.

«Iter burocratic­i infiniti, tante consulenze legali, sforzi quotidiani — sottolinea il numero uno della Ceretolese — Ma ce l’abbiamo fatta. È un sogno che si materializ­za, con un impegno economico grande per noi, di circa 200mila euro, che la Polisporti­va sostiene da sola». Cosa significhi lo sa bene un ex giocatore illustre della Ceretolese, che ha indossato quella maglia da bambino, prima di spiccare il volo tra i pali di Sampdoria, Inter, Nazionale e Bologna, Gianluca Pagliuca.

«Quando ho iniziato, ormai quarant’anni fa, c’era solo dell’erbaccia — racconta — Sono orgoglioso oggi di vedere un impianto così, sono anche un po’ invidioso di tutti i ragazzini che potranno goderne». L’ex portiere ha le sue radici a Ceretolo e il suo legame con la polisporti­va è ancora forte: «Ricordo il primo torneo, avevo dieci anni, era un quadrangol­are che vincemmo. Il mio primo allenatore fu Franco Grondone, che poi veniva sempre al Dall’Ara a tifarmi. La Ceretolese mi ha dato tanto —sottolinea — era come una famiglia allargata per me, lì avevo tutti gli amici, tanti dei quali frequento ancora». Il nuovo campo è stato realizzato vicino a quello da undici in erba, che cominciava a essere stretto per garantire un buono spazio in cui allenarsi a tutte le squadre di bambini e ragazzi. Il centro sportivo è immerso nel verde, (tanto che lo scorso anno una famiglia di cinghiali scelse l’impianto della Ceretolese per alcune incursioni serali), si trova sotto le colline dell’Eremo di Tizzano, vicino ai campi coltivati che alternano girasoli e grano, a fianco alle scuole dell’Istituto comprensiv­o e al centro sociale.

«Questo è un connubio unico, che crea sinergie e socialità sane, qui come in pochi altri posti accade — rimarca il sindaco di Casalecchi­o di Reno, Massimo Bosso — Il nostro territorio è sempre più sportivo, grazie agli accordi di gestione degli impianti pubblici con le varie associazio­ni, capaci di dare qualità e passione». Quando nasce un nuovo campo da calcio, nasce un contenitor­e di sogni per i bambini e i ragazzi che lo calcano. Non per forza quello di diventare un campione. Già da piccoli, in fondo, lo sanno che ci riesce uno su decine di migliaia. Ma i sogni sono di tante misure: un gol, un assist, salire dalla panchina e fare la differenza, trovare amici veri nello spogliatoi­o. Il consiglio ai piccoli calciatori del campione Pagliuca: «Che si divertano e soprattutt­o che imparino anche sul prato verde la lealtà».

Gianluca Pagliuca Quando ho iniziato c’era solo dell’erbaccia, non c’era nemmeno il campo da calcio: invidio i ragazzi che potranno godere di un impianto così

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Ieri Il «sabbione»
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