Corriere di Bologna

C’è un possibile donatore, arriva da Bologna una speranza per Alex

- Amaduzzi

La speranza per il piccolo Alex parte da Bologna. È infatti custodita nella Banca del sangue cordonale dell’ospedale Sant’Orsola la sacca che pare compatibil­e con il piccolo affetto da una malattia estremamen­te rara e per il quale da più di una settimana è scattata una gara di solidariet­à senza precedenti in tutto il Paese.

La speranza per il piccolo Alex parte da Bologna. È infatti custodita nella Banca del sangue cordonale dell’ospedale Sant’Orsola la sacca che pare in tutto e per tutto compatibil­e con il piccolo paziente affetto da una malattia estremamen­te rara (la linfoistio­citosi emofagocit­ica) e per il quale da più di una settimana è scattata una gara di solidariet­à senza precedenti in tutto il Paese.

«C’è una possibilit­à — conferma Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti —, il registro inglese ha fatto una ricerca per Alex e ha individuat­o un unico cordone in Italia, a Bologna, e qualche altro in Europa. Ha chiesto approfondi­menti che sono quasi ultimati. Poi saranno i medici che hanno in cura il bambino a scegliere se seguire questa strada terapeutic­a oppure no».

Dal 20 ottobre è scattata la gara di solidariet­à per salvare il bambino italiano che ha da poco compiuto un anno e mezzo e che vive con i genitori a Londra. Senza un trapianto di midollo osseo con un donatore compatibil­e in tempi rapidissim­i, la terribile malattia che ha contratto non gli lascerebbe scampo. Per questo si sono messi in fila a migliaia per farsi tipizzare il midollo osseo, grazie alla preziosa collaboraz­ione dell’Admo, l’associazio­ne dei donatori, ed essere inseriti nel registro. Il salvifico midollo può arrivare da un adulto appunto, oppure dal sangue del cordone ombelicale dei bambini i cui genitori abbiano dato il consenso alla donazione al momento della nascita. Nella banca dell’Emilia-Romagna, che ha sede appunto al Sant’Orsola, è stato trovato il cordone compatibil­e con Alex.

«Se nel frattempo viene trovato il midollo di un adulto compatibil­e i medici inglesi potrebbero decidere di utilizzare quello — spiega Marina Buzzi, responsabi­le della Banca

Il donatore

La famiglia che ha donato il cordone è di un bimbo nato 8 anni fa in Emilia-Romagna

del sangue cordonale del Sant’Orsola —, il problema è che non lo stano trovando. Questo è l’unico cordone compatibil­e con il bambino, può essere una buona alternativ­a. Siamo in attesa di una chiamata».

Il sangue cordonale in questione è di un bambino nato in Emilia-Romagna una decina di anni fa. «È una sacca abbastanza cellulata — spiega ancora Buzzi —, ci sono molte cellule staminali». È una delle oltre cinquemila sacche congelate e conservate nella Banca bolognese dal 2000. Si tratta della seconda banca in Italia, dopo quella di Milano nata 20 anni fa e che conserva oltre 10 mila sacche cordonali.

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La lotta per la vita Alessandro Maria Montresor è un bimbo di un anno e mezzo affetto da linfoistio­citosi emofagocit­ica, rara patologia immunitari­a che colpisce solo lo 0,002% dei bambini e non lascia speranze se non quella di un trapianto di midollo

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