Costruzioni, Cmc chiede aiuto a Mediobanca Per il salvataggio pronta una cordata di coop
In campo Legacoop e associate. Ieri Anas ha pagato 50 milioni di lavori. Ne mancano ancora 58
Una cordata di cooperative è all’opera per il salvataggio della Cmc. A scendere in campo sono soprattutto Legacoop e le sue principali associate per far fronte alla difficile situazione del colosso cooperativo delle costruzioni di Ravenna, nato oltre un secolo fa dalla fusione tra la cooperativa dei cementisti e quella dei muratori.
Nei giorni scorsi Cmc ha diffuso un comunicato in cui parlava di 108 milioni di euro di pagamenti slittati la scorsa estate - scesi ora a 58 milioni dopo che ieri Anas ha versato 50 milioni di euro - che hanno portato a successivi problemi di cassa rendendo quindi più complicata e tesa l’attuale posizione finanziaria. Per queste ragioni si è formato un gruppo di lavoro, come ha riferito Il Sole 24 Ore, per arrivare ad un piano di salvataggio che ha come obiettivo ultimo la ristrutturazione del debito e il rafforzamento finanziario. Il primo intervento di protezione nei confronti della cooperativa ravennate riguarderà proprio il buco dovuto ai mancati pagamenti di quest’estate (due lavori in Kenya per opere idriche per circa 60 milioni di euro e un’altra opera idrica in Nepal per circa 10 milioni di euro).
Il gruppo di lavoro sarà coordinato da Domenico Trombone, presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni, ma c’è da aggiungere che il colosso edile ha avviato rapporti anche con Mediobanca quale advisor finanziario e con lo studio di Andrea Zoppini, per quanto riguarda la parte legale, «al fine di intraprendere tutti gli approfondimenti necessari a gestire la contingente situazione di tensione finanziaria, peraltro caratteristica di tutto il comparto di mercato in cui la cooperativa opera», fa sapere in una nota Cmc.
Le banche più esposte dal debito della cooperativa ravennate risultano essere Intesa Sanpaolo, Unicredit e BnlBnp Paribas. La Cmc ha registrato nel 2017 commesse per 1,6 miliardi e per 1,34 miliardi nel primo semestre del 2018, con un portafoglio salito dai 3,425 miliardi del 2016 ai 3,728 miliardi del 2017 fino ai 4,66 miliardi del 30 giugno di quest’anno. Il gruppo ha anche presentato una manifestazione di interesse per la ricostruzione del ponte Morandi al commissario, nonché sindaco di Genova, Marco Bucci.