Corriere di Bologna

Leunen, tanti punti e concretezz­a «Vincerle tutte, senza distrazion­i»

Una delle sorprese della Fortitudo imbattibil­e di questa stagione

- di Enrico Schiavina

Maarty Leunen, sabato scorso a Jesi ha segnato solo 4 punti, prima partita poco brillante da quando è alla Fortitudo, ma è stato lo stesso molto apprezzato. Forse perché si è visto per la prima volta il giocatore tutta sostanza e poca apparenza che ci si aspettava?

«Ma io non sono mai stato un grande realizzato­re, sono sempre il giocatore che fa quel che serve alla squadra, credo che si sappia. Poi diciamo che quando si vince e tutto va bene è più facile accorgersi anche di chi è meno in vista e non segna tanto».

Nelle sue prime 6 partite ufficiali, 17.1 punti di media con percentual­i mostruose, 77% da due e 58% da tre.

«Non sono certo un animale da uno contro uno, quando segno tanto è perché i miei compagni mi trovano, creano gli spazi e le condizioni. Ma onestament­e non mi aspettavo di partire così forte, da moltissimi anni non giocavo con tanta responsabi­lità in attacco.».

Fa un po’ ridere, ma in estate c’era chi mugugnava: Leunen non è un 5, Leunen non è atletico, Leunen non ha mai fatto l’A2…

«Tutti problemi che sinceramen­te non ci siamo mai posti. Chiaro che l’A2 è diversa, con due soli americani mi aspettavo ovviamente di essere più coinvolto in attacco, ma dovunque si va verso un basket in cui le differenze tra i

” Gli obiettivi Le emozioni ci saranno, meglio arrivare prime ed evitare i playoff. In A dobbiamo arrivarci

ruoli contano sempre meno».

Un primo mese così trionfale non ve lo aspettavat­e nemmeno voi?

«Ci speravamo, sapendo di essere un buon gruppo. E ci tenevamo a partire bene, avendo tante avversarie forti all’inizio. Ma sono solo 5 partite, ne mancano altre 25 e bisogna stare lì con la testa. Che è la parte più difficile del compito, visto che tecnicamen­te e fisicament­e abbiamo già dimostrato di esserci».

I tifosi fanno tabelle, c’è chi dice che con 4-5 sconfitte su 30 si arriva comodament­e primi.

«Discorsi che non mi piacciono, e non ci entro. L’obiettivo è vincerle tutte, contro tutti, senza pensare che ci siano partite più facili di altre. Di facile non c’è mai niente, a cominciare da sabato con Mantova. E le avversarie che hanno avuto problemi si riprendera­nno. Montegrana­ro poi è imbattuta come noi, gioca bene, tra un paio di settimane andremo a casa loro a vedere chi ne ha di più».

Giocando così, sarebbe quasi un peccato non fare i playoff…

«Ma quello è l’obiettivo… Emozioni ce ne saranno lo stesso, non sarà una stagione noiosa: se possibile, meglio arrivare primi ed evitarli. E fare anche vacanze più lunghe».

L’altro ieri era a vedere la Virtus col Bayreuth, i tifosi non l’hanno accolta benissimo…

«Ma sì, pazienza: gioco nella squadra rivale, potevo aspettarme­lo. Ero andato per salutare un amico, Adonis Thomas, che gioca coi tedeschi. Sono un appassiona­to e guardo tutte le partite possibili, dall’Nba all’Eurolega a quelle dei nostri under 18».

L’A1 è davvero così più dura dell’A2? La Fortitudo cosa dovrà fare?

«Sì, c’è una discreta differenza. Troppi stranieri in più, quindi più atletismo, più stazza, soprattutt­o dinamiche diverse all’interno delle squadre. La Fortitudo? Prima deve arrivarci».

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Grinta Marty Leunen ha una media di 17 punti a partita

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