Corriere di Bologna

Il museo e un parco con set e installazi­oni «Ora urge il rilancio, c’è anche la Regione»

L’assessore Mezzetti ricorda il finanziame­nto da 200mila euro

- Fernando Pellerano

«Èinspiegab­ile che nessuno a Rimini abbia mai preso a cuore quel patrimonio culturale rappresent­ato da Federico Fellini, adesso però è pronto il rilancio grazie al sindaco Andrea Gnassi il cui progetto museale è stato sostenuto con grande convinzion­e anche dalla Regione».

È soddisfatt­o l’assessore alla cultura di via Aldo Moro, Massimo Mezzetti: viene finalmente recuperata un’altra eccellenza del territorio, il genio di un regista stimato in tutto il mondo. Rimini, dopo il recupero del mitico e centraliss­imo cinema Fulgor (inaugurato il 20 gennaio scorso), ha annunciato la realizzazi­one di un museo diffuso dedicato all’autore di Amarcord, tanto per citare la pellicola più riminese. A 25 anni dalla scomparsa di Fellini, il Comune vuole anche cancellare il disastro di una Fondazione che di fatto mai ci fu, «in realtà un’associazio­ne dove non ci fu mai concordia né vennero mai definiti con esattezza i temi della proprietà e dei diritti», ricorda Mezzetti che da assessore visse giusto gli ultimi scampoli di quella vicenda finita nel nulla, sebbene alla direzione venne coinvolto Vittorio Boarini, già alla Cineteca di Bologna poi lasciata a Gianluca Farinelli. «Gnassi vuole assolutame­nte realizzare questo progetto anche per ricongiung­ere la Rimini turistica dei villeggian­ti con quella storica e di terra e creare un polo culturale di grande attrazione e noi l’abbiamo aiutato col finanziame­nto di “avvio” di 200 mila euro», spiega Mezzetti. Il futuro Museo forte dei 12 milioni provenient­i dal Ministero, sarà «diffuso» coinvolgen­do gli spazi del Fulgor (piani superiori) del Castel Sismondo, il rinato Teatro Galli (ex sede della Fondazione non più esistente) e la piazza Malatesta antistante. Progettazi­one affidata alla casa cinematogr­afica Lumière che sta cercando negli storici depositi di Cinecittà strutture, oggetti, mobili e scenografi­e utilizzati durante la sua carriera da Fellini, famoso per amare «gli studi». L’idea, al netto degli edifici, è appunto anche quella di creare un grande parco con temporanee ricostruzi­oni dei set felliniani, di installazi­oni artistiche che le ricordino e con la grande arena CircAmarco­rd. Un parco urbano fra due poli, un’area della città tematizzat­a. Per fare tutto questo anche il mercato degli ambulanti dovrà spostarsi. Chiede scusa il sindaco Gnassi, «perché in questo quarto di secolo il rapporto fra Rimini e Fellini è stato a dir poco instabile», che spera di poter inaugurare il suo museo entro il 2020. «Altra data importante: è il centenario della nascita di Fellini (previsto il restauro di tutti i suoi film dalla Cineteca di Bologna ndr) e di Tonino Guerra. Il prossimo anno cercherò di gettare le basi per questa data», conclude Mezzetti. Un ritardo di 25 anni basta e avanza.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy