Corriere di Bologna

Cavalli soli, arrivano gli aiuti

Quintali di balle di fieno e vasche per l’acqua sul posto, ma resta l’allarme

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Quaranta quintali di balle di fieno e vasche d’acqua sono arrivati nel Ferrarese per aiutare il branco di cavalli abbandonat­i da tempo dopo il fallimento di un allevament­o.

Resilienza non ce l’ha fatta, ma il tam-tam scatenato sui social dalla sua triste vicenda è servito a mobilitare decine di volontari e le istituzion­i sulla sorte dei cavalli abbandonat­i di Valle Lepri, nel Ferrarese. Ieri sono stati portati 40 quintali di balle di fieno e vasche d’acqua, raccolti principalm­ente dalle associazio­ni Horses’ Fantasy e Progetto Islander, presieduta da Nicole Berlusconi.

L’allarme sul branco di cavalli, non è ancora chiaro se 30 o 40, che si aggirano tra le campagne a ridosso del Delta del Po tra i comuni di Ostellato e Comacchio, era stato lanciato da una volontaria del posto, per un cavallo trovato moribondo giovedì sulla riva del canale navigabile. L’associazio­ne milanese aveva ingaggiato una corsa contro il tempo per salvargli la vita, ma il cavallo, ribattezza­to Resilienza, non ce l’ha fatta ed è morto. I volontari hanno però subito segnalato la difficoltà in cui si trovano gli altri animali, sembra abbandonat­i in quell’aria impervia da anni, dopo il fallimento di un allevament­o di Camargue. E si è scatenata una gara di solidariet­à per portare aiuto e assistenza.

«Sono stato sia ieri che oggi a visitare i cavalli con i volontari — spiega il veterinari­o del posto, Giampaolo Maini — e abbiamo portato balle di fieno ed erba medica. Da Bologna molte aziende mi hanno contattato e ci invieranno farmaci». I cavalli, aggiunge ancora il veterinari­o, stanno

” Il veterinari­o Da Bologna ci hanno contattato molte aziende e ci invieranno anche dei farmaci

bene. Almeno i 30 esemplari che sono stati censiti non sono moribondi, come si era detto in un primo momento: «Ce ne sono due messi piuttosto male, ma più che altro per i vermi e li stiamo curando. Il problema più serio adesso è l’acqua, perché per abbeverars­i si immergono nel canale, dove tra l’altro c’è acqua salata, e poi non riescono più a risalire».

Per questo il Consorzio di bonifica delle acque ha garantito un intervento per creare uno scivolo verso l’unico bacino di acqua dolce, in modo che i cavalli possano bere senza rischiare di restare bloccati. Oltre a Resilienza, infatti, almeno un altro cavallo è morto nelle scorse settimane. Sulle responsabi­lità di chi li ha abbandonat­i lì, invece, sarà la Procura a far luce: la polizia municipale di Ostellato ha già inviato una relazione. «Ci sono tante versioni sulla storia di questi cavalli — scrive progetto Islander — non sappiamo ancora quale sia quella reale. La situazione è molto complessa, crediamo che la cosa migliore sia quella di non dividere il branco, ma non sappiamo se si possono gestire su quel terreno. Se dovessimo spostarli bisognerà organizzar­e perfettame­nte l’operazione, sono bradi, il fiume è pericoloso e si rischia una tragedia».

Intanto questa mattina in Comune a Ostellato ci sarà un tavolo con i veterinari della Ausl, il primo cittadino e i tecnici comunali. «La mobilitazi­one sui social è stata fantastica — sottolinea il sindaco Andrea Marchi — ma adesso dobbiamo muoverci con competenza. La situazione è sicurament­e complessa e va regimentat­a in vista dell’inverno, ma c’è da sottolinea­re però che, come sempre, i Comuni vengono lasciati soli».

 ?? Soccorsi ?? A sinistra alcuni cavalli nelle campagne di Ostellato, accanto una volontaria dell’associazio­ne Progetto Islander di Nicole Berlusconi
Soccorsi A sinistra alcuni cavalli nelle campagne di Ostellato, accanto una volontaria dell’associazio­ne Progetto Islander di Nicole Berlusconi
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