Più rabbia e più feriti sulle strade di Bologna «Tutti responsabili»
Il prefetto bacchetta i pedoni: «A volte sfidano la sorte»
Precedenze mancate, cuffiette nelle orecchie, semafori stracciati. E ancora l’uso — sempre più frequente — del cellulare alla guida, mentre si attraversa la strada oppure mentre si pedala. A tutto questo, poi, si aggiunge la «rabbia della gente in strada», perché a dire degli addetti ai lavori, le persone sempre meno pazienti. È questa la fotografia scattata dall’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna.
Uno scatto allarmante leggendo i dati raccolti da viale Aldo Moro. I soli accessi ai pronto soccorso della Città metropolitana legati agli incidenti stradali nei primi nove mesi del 2018 sono stati 219 in più, ben 1.093 a fronte degli 874 accessi dello stesso periodo nel 2017. Gli automobilisti sono quelli maggiormente coinvolti tanto che fino a settembre sono stati ben 478 quelli che sono finiti in ospedale, ma il dato che è cresciuto in modo esponenziale rispetto al 2017 è quello legato ai ciclisti: se l’anno scorso dai diversi pronto soccorso sul territorio metropolitano sono passati 67 ciclisti, quest’anno fino a settembre il numero è salito a 202. E i controlli delle forze dell’ordine sulle strade della città e in provincia, sempre più frequenti, sembrano non fermare la distrazione e la maleducazione, che vanno a braccetto alla guida. Tanto che nei primi nove mesi di quest’anno sono state 114.700 le sanzioni per una guida scorretta: oltre centomila quelle per eccesso di velocità, subito dopo ci sono quelli che non rispettano la precedenza (9.152) e a seguire chi usa il cellulare alla guida (2.628).
Così Prefettura e Regione hanno deciso di distribuire a partire dalle scuole e dalle case della salute, oltre 1.500 opuscoli pensati per autisti, ciclisti e pedoni. Sono i quaderni della sicurezza sulle strade. Una sorta di vademecum della buona educazione stradale.
«Forse quello che dovremmo capire è che tutti siamo chiamati a comportarci con responsabilità sulla strada. Anche i pedoni, che qualche volta sfidano la sorte, ma devono capire che la strada è veramente di tutti. La sicurezza è un bene comune e come tale è giusto che ognuno riconosca le proprie responsabilità», ha spiegato il prefetto di Bologna Patrizia Impresa, che ieri mattina ha presentato i tre fascicoli sull’educazione stradale «Occhio alla sicurezza!». «Sono un lavoro encomiabile, perché sono semplici e diretti e rivolti a tutti — ha sottolineato ancora il Prefetto — . Il dato degli incidenti e dei morti continua ad aumentare, il nostro obiettivo dev’essere sensibilizzare chi usa le strade e sono sicura che quest’ iniziativa porterà a un successo».
Ieri mattina a Palazzo Caprara c’era anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Raffaele Donini: «A me fanno impressione i dati al rialzo su incidenti e mortalità — ha spiegato — . I 378 morti del 2017 significano che ce n’è più di uno al giorno in Emilia-Romagna. C’è un uso non corretto della responsabilità da parte di chi si mette su strada, a partire da chi guida distratto dal cellulare».
Di una «situazione a dir poco
In Emilia-Romagna nel 2017 i morti sono stati 378, cioè 70 in più rispetto al 2016
allarmante» ha parlato il presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale Mauro Sorbi. «La sola repressione e il solo intervento delle forze dell’ordine, seppure fondamentali, non bastano più — ha precisato — . Occorre fare di più. Occorre educare gli automobilisti, i ciclisti e i pedoni all’uso in sicurezza delle strade. C’è sempre più gente distratta al volante, distratta dai cellulare e dai navigatori. E poi, è sempre meno paziente. È in aumento la rabbia sulle strade che crea situazioni sempre più spiacevoli. Anche per questo, crediamo sia importante quest’iniziativa. Prima ancora delle sanzioni, dobbiamo ricordarci della buona educazione sulle strade».