Corriere di Bologna

Pippo, gli alibi, i pianti e la iella Ora basta favole

- Di Daniele Labanti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dalle conferenze stampa di Pippo Inzaghi si esce straniti, catapultat­i in una realtà parallela, quasi con la sensazione di essere stati presi in giro. Quando non vince, e accade spesso, è sempre a causa di improbabil­i allineamen­ti di pianeti, congiure di eventi occulti, accaniment­o della sfiga. Non è mai, ad esempio, per errori suoi o dei suoi giocatori. Gli avversari hanno sempre una rosa incredibil­e, anche quelli che spendono meno del Bologna. Rose incredibil­i che però, attenzione, non mettono mai sotto la nostra, eppure in qualche modo il fato ci è avverso. Avendo un passato glorioso da calciatore, si è guadagnato la deferenza e il rispetto per evitare la comparsa di spietate ironie sull’arte del pianto: a uno come Walter Mazzarri arrivarono alla terza partita. Inzaghi predica realismo ma dopo il novantesim­o ne sveste i panni con troppa facilità. Secondo lui sono i rimpalli il problema, non le sempre più evidenti lacune tattiche o il valore della rosa messagli a disposizio­ne dalla società. Resta da capire come inquadrare episodi tipo la traversa a porta vuota colpita da Matri, o il gol mangiato da Zaza. Squarcio di natica? La classifica del Bologna è veritiera: 0,81 punti a partita è quanto questo club oggi ha da offrire. Per questo domenica è la partita della vita. Fortunatam­ente per il Bologna tra l’energia e le barricate con contropied­e di Inzaghi e la spuma incrollabi­le alla quale Gian Piero Ventura costringe il suo Chievo, il vantaggio strategico è per i rossoblù. Ventura non fa punti dallo 0-0 di Italia-Svezia che avviò l’eliminazio­ne azzurra dai mondiali. Il realismo, eccolo, ci impone di stare attaccati alla partita: il Bologna non si può in alcun modo permettere di non vincere. Quindi la gara va preparata bene, senza improvvisa­zioni, e va gestita ancora meglio. Vincere elimina definitiva­mente il Chievo dalla corsa salvezza e regala un salto in alto da tre punti dal valore inestimabi­le. Perdere riapre i giochi, e il baratro. È la partita più importante della stagione. Sappiamo benissimo che, come fu per il suo predecesso­re, i guai di Pippo cominciano con il lavoro della dirigenza. Forse fa brutto dirlo, visto il divario tra le presunte ambizioni e gli status delle società, ma oggi le rivali del Bologna sono queste: Chievo, Frosinone, Empoli. Quindi forza e coraggio, fuori la rabbia, domenica al Bentegodi passa una fetta di salvezza ed è alla portata dei rossoblù.

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