Il meeting dei medici che curano l’Africa
Sabato al Manzoni il bilancio dell’attività del Cuamm, l’Ong attiva dal 1950
Quest’anno è stata scelta Bologna per il meeting annuale dei Medici con l’Africa Cuamm. L’appuntamento è per sabato dalle 10.30 alle 12 al Teatro Manzoni. Verranno raccontati i progetti e le storie di chi impegna la sua vita per la promozione della salute delle popolazioni africane. Oggi l’ong nata nel 1950 e diretta da don Dante Carraro impegna oltre 2.200 operatori sia europei che africani, appoggia 24 ospedali, 64 distretti, 3 scuole e un’università.
«Con» è una preposizione semplice. Tanto semplice che pare scontata. Non lo è per chi, dal 1950, lavora per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Quel «con» sostituisce il «per» di una solidarietà che presuppone due livelli diversi. «Medici con l’Africa Cuamm», prima ong in campo sanitario riconosciuta in Italia, cerca di costruire assieme a chi vive nel continente africano un futuro migliore. «È un continente spesso umiliato e offeso, ma pieno di dignità, vita, valori che noi stiamo perdendo: spendersi “con” l’Africa è per noi è l’unica strada per rispondere concretamente al grido di chi scappa da povertà e guerra e invoca per primo il diritto di “restare” per costruire un futuro più giusto per tutti», racconta don Dante Carraro, direttore di Africa Cuamm.
Bologna è stata scelta quest’anno per ospitare l’annual meeting dell’organizzazione, appuntamento consolidato (in programma sabato al Teatro Manzoni dalle 10.30 alle 12) per approfondire storie, obiettivi e risultati, e incontrare i volontari che ogni giorno si spendono per la salute di tante persone, primi tra tutti, mamme e bambini. Dopo il convegno ci si sposterà in piazza del Nettuno, impreziosita fino al 17 novembre da un’installazione di arte partecipata con le immagini di coloro che hanno aderito alla mobilitazione #ioconlafrica.
Il grande programma del Cuamm «Prima le mamme e i bambini.1.000 di questi giorni», lanciato a Padova il 5 novembre 2016 alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e già avviato nel 2017, coinvolge tutti i sette paesi di intervento del Cuamm (Sierra Leone, Sud Sudan, Angola, Etiopia, Mozambico, Uganda, Tanzania), 10 ospedali e i loro distretti di riferimento. L’obiettivo è quello di garantire l’assistenza medica a mamme e bambini nei primi mille giorni che vanno dall’inizio della gravidanza fino al secondo anno di vita del bambino, con un’attenzione particolare al tema della nutrizione e al diritto al parto assistito. «A Bologna racconteremo i risultati di quel che abbiamo avviato», spiega don Dante. Al Manzoni si potranno sentire i racconti dei medici sul campo, o delle istituzioni, altri ospiti discuteranno delle sfide che attendono l’Italia e la stessa Bologna (dal segretario generale del ministero Affari esteri della Cooperazione internazionale Elisabetta Belloni all’Arcivescovo Matteo Zuppi). A condurre il convegno saranno i giornalisti Piero Badaloni e Tiziana Ferrario. Proprio la giornalista, inviata per la Rai anche in quelle terre, ricorda che «non c’è solo un’Africa che soffre, oggi c’è anche un’Africa che cresce con giovani preparati che guardano lontano: è anche a questa che bisogna raccontare». E don Dante assicura che «c’è bisogno di fare di più e meglio per l’Africa». Oggi l’ong vi impegna oltre 2.200 operatori sia europei che africani, appoggia 24 ospedali, 64 distretti, 3 scuole infermieri e una università. Come fa notare con sollievo Badaloni, «fortunatamente c’è anche un’altra Italia, un’Italia di cui andar fieri».