Dehors, le nuove regole: sarà il sindaco a decidere sull’orario di chiusura
Il nuovo regolamento prevede meno plastica, più fiori e maggiore armonia in centro
Gli orari dei dehors saranno in mano al sindaco, che deciderà zona per zona. Basta plastica, più fiori e maggiore armonia in alcune aree del centro. E «punizioni» più soft per chi sgarra: al primo sbaglio non scatterà la sanzione bensì una diffida. È la sostanza del nuovo regolamento dei dehors approvato ieri in giunta.
Orari di chiusura in mano al sindaco, che può decidere se andare oltre all’una di notte in alcune zone più periferiche della città, o anticiparla in quelle più calde come nel centro storico. Più tolleranza con i commercianti che commettono un’infrazione lieve, ma se si persevera allora scatta il pugno duro. Maggiore omologazione nel centro, intervenendo strada per strada per raggiungere una maggiore armonia estetica. E poi via libera ai fiori, stop ai tendoni di plastica, cancellato l’obbligo di rimuovere alla fine di ogni giornata gli ombrelloni. Insomma, dopo quattro anni e mezzo dall’ultima modifica, il Comune sui dehors cambia ancora.
La giunta ha approvato ieri il nuovo regolamento e ora il testo passerà dal voto del Consiglio comunale. Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2019 il testo diventerà dunque operativo. Poche ma importanti modifiche al vecchio regolamento quelle apportate dall’assessore al Commercio Alberto Aitini dopo aver ascoltato commercianti e associazioni di categoria interessate. Si introduce innanzitutto il principio della diffida amministrativa, con l’obiettivo di migliorare il rapporto tra commercianti e Palazzo d’Accursio. «Fino ad oggi doscatta
” Aitini In futuro non scatterà subito la sanzione ma ci sarà prima una diffida fatta dalla municipale
” Ma se si arriverà alla sospensione non sarà più di dieci giorni, come si era pensato prima, bensì di 10
po la prima violazione prendi una sanzione, dopo la seconda ti viene tolto il dehors. In futuro non scatta subito la sanzione ma introduciamo la diffida attraverso un agente della polizia municipale che dirà entro quando sanare la violazione», spiega Atini. Esempio: il commerciante non ha messo un cartello o si ritrova con un tavolo o una sedia mal posizionati rispetto alla metratura del dehors. Con la seconda violazione la sanzione, e con la terza arriva la sospensione. «Non più 10 giorni come si era pensato all’inizio, ma di 20 giorni», specifica l’assessore. Con la quarta violazione arriva la decadenza della concessione, «con impossibilità di richiederla nei tre mesi successivi, mentre ora se la perdi già il giorno dopo puoi richiederla».
Un secondo punto che viene introdotto riguarda la possibilità di creare dei «progetti d’area» nelle zone di pregio, quelle più centrali per intenderci o di maggior frequentazione, con l’obiettivo di migliorare l’estetica di una particolare parte di città. «Ci sono aree specifiche del centro storico, penso al Quadrilatero, che hanno bisogno di essere più ordinate rispetto ad oggi. Sarebbe bello poter costruire con i commercianti della zona un percorso che alla fine porti ad avere dehors uguali nella stessa via». Stop invece ai tendoni di plastica che proteggono dal freddo, meglio al loro posto paratie (non di plastica) «in modo che siano belle da vedere», aggiunge l’assessore. E poi si potranno introdurre i fiori con tutte le prescrizioni del caso, «perché dovranno rispettare alcune misure di grandezza, essere ben tenuti perché non possono diventare dei posaceneri, altrimenti scatta la sanzione». Ma pure gli orari cambieranno. Sulla carta la fascia resta sempre quella, ossia dalle 7 e 30 fino all’una, e così recita anche il regolamento appena approvato. Ma il sindaco Virginio Merola con una sua ordinanza potrà disciplinare caso per caso e solo per ragioni di interesse pubblico. E così «in zone dove c’è molto rumore si può decidere di chiudere prima, mentre in alcune aree periferiche dove il dehors svolge anche un ruolo di presidio sociale, si potranno avere anche orari più elastici», sottolinea Aitini. Viene anche cancellato l’obbligo di rimozione degli ombrelloni alla fine di ogni giornata, che tanto fece discutere quando fu introdotto nel febbraio del 2014, mentre resta quello per i tavoli e per le sedie.