Corriere di Bologna

«Prima c’era il vuoto ora ci sono 900 lavoratori

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Fu a lui per primo, con il direttore generale del Caab Alessandro Bonfigliol­i, che venne l’idea di un parco agroalimen­tare. Nel 2012, da poco nominato presidente del Centro agroalimen­tare, Andrea Segrè, oggi presidente della Fondazione Fico e docente di Agraria, pensò a come risanare il Caab, rinnovando­ne la mission istituzion­ale. Buttò giù un progetto, lo presentò al sindaco, poi al patron di Eataly Oscar Farinetti. Il resto è storia dei nostri giorni. Ma ci tiene a partire dalle origini, Segrè, per rispondere ai detrattori di Fico.

Perché vuole partire da così lontano? «Perché bisogna ricordarsi cosa c’era prima lì: un luogo mezzo vuoto con imprese che facevano fatica. Oggi c’è un parco dove ci sono 900 persone in più che ci lavorano. Le imprese che c’erano prima si sono spostate e lavorano meglio. In totale in quel plesso lavorano circa tremila persone, quindi bisogna sempre conoscere bene la storia».

Parliamo del presente e del futuro. C’è chi in questi mesi ha parlato di progetto fallimenta­re, chi si aspettava risultati migliori e chi si dice soddisfatt­o (per ora) dei numeri realizzati. Dove pende l’ago della bilancia di Fico?

«Ci sono stati progressiv­i aggiustame­nti, ma il dato dell’afflusso e del fatturato è in linea con il business plan. Ci sarà un processo continuo di migliorame­nto, ma non mi preoccupo. Lo farei se il commento negativo venisse da chi ci ha messo i soldi».

Gli afflussi sono migliorati negli ultimi mesi, a quanto dicono le vostre rilevazion­i. C’è qualcosa che ritiene importante migliorare da qui in avanti?

«Stiamo lavorando molto sulla parte culturale e didattica su cui mi sono preso molte responsabi­lità. Dagli ultimi dati risulta che, su 2 milioni di visitatori, hanno partecipat­o alle attività culturali gratuite della Fondazione circa 30mila persone. Non è possibile che ci sia una differenza così grande: dobbiamo lavorare molto per trasmetter­e di più questa parte di formazione culturale e scientific­a».

Segrè, servirebbe chiarezza anche sui numeri degli accessi. L’obiettivo iniziale dichiarato era di 6 milioni di visitatori, poi sceso a 4,5 milioni, arrivato a 3 milioni quest’anno. Quindi: qual è il vero obiettivo di Fico?

«Nel business plan non c’era questo numero di 6 milioni, era già escluso che il primo anno si arrivasse lì. Io non ho mai parlato di questa cifra, ma sicurament­e qualcuno l’ha fatto. Ma voglio dire una volta per tutte che quel numero non era l’obiettivo iniziale, se mai lavoreremo per raggiunger­lo negli anni. Oggi siamo in linea con quanto ci siamo detti nelle sedi ufficiali».

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Andrea Segrè

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