«Pippo è inesperto, deve avere il tempo per imparare»
Maifredi difende il tecnico: «Si sta formando. Certo, domenica al Bentegodi non si può perdere»
Secondo Gigi Maifredi cosa è successo domenica al Bologna con l’Atalanta?
«I rossoblù si sono trovati di fronte una squadra dotata di grande personalità che non si è arresa e ha ribaltato il risultato grazie alla qualità dei suoi giocatori. Questa sconfitta non è una disgrazia».
Non può provocare neanche frustrazione nello spogliatoio?
«Chiunque giochi in Serie A deve essere consapevole che le partite durano 95 minuti: solo al fischio finale si possono tirare le somme. Basti pensare a quello che è riuscito a fare il Milan. Il Bologna
” Il Bologna di oggi manca di personalità per chiudere le partite ma è un problema comune del calcio italiano
” Ci sono formazioni inferiori rispetto al Bologna, è importante non credersi al sicuro perdendo rabbia agonistica
oggi manca di personalità e non riesce a chiudere le partite. Per farlo servono giocatori adatti e la mentalità di andare a raddoppiare invece di chiudersi ma è un problema comune in Italia».
Il Bologna cambia moduli ma subisce 8 gol nelle ultime 4 gare: è allarme difesa?
«Non esiste uno schema che dia più certezze di un altro anche perché i calciatori professionisti devono essere pronti ad interpretare qualsiasi modulo mentre gli allenatori devono essere capaci di scegliere in base allo stato di forma e all’avversario di turno. Quando si subiscono tanti gol, finiscono sotto accusa tutti i calciatori. È un problema di squadra che non ha il giusto grado di coesione e di compagni che non si aiutano abbastanza».
Domenica si andrà a Verona con 9 punti in 11 giornate: è il banco di prova decisivo?
«Non sarà la partita della vita ma sicuramente non si potrà perdere. Battere il Chievo vorrebbe dire condannarlo alla retrocessione. Se invece al Bologna dovesse andare male, non sarebbe comunque preclusa la possibilità di salvarsi: ci sono formazioni nettamente inferiori. È però importante che la tranquillità di sentirsi al sicuro non tolga rabbia agonistica alla squadra come accaduto nel recente passato».
Qualcuno parla di esonero per Inzaghi: è prematuro?
«Inzaghi è un tecnico alla seconda panchina vera e si sta formando. Ha una grande immagine nel mondo del calcio ma non altrettanta esperienza: quella può farsela soltanto sul campo. Bisogna avere pazienza anche con lui e permettergli di sbagliare». Come valuta il suo lavoro? «Non lo conosco abbastanza ma credo ci siano sempre tre requisiti fondamentali: la capacità di tenere unito lo spogliatoio, l’abilità di schierare la formazione titolare e quella di saper fare i cambi giusti a partita in corso».