Corriere di Bologna

Fico compie un anno E punta sul luna park modello Coney Island

Il parco agroalimen­tare compie un anno: 2, 8 milioni di visitatori, 200.000 stranieri

- Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La prima candelina è stata spenta ieri. E Fico fa il bilancio di un anno: 2,8 milioni di visitatori, solo 200.000 stranieri, dato che nel parco agroalimen­tare puntano a far crescere. Intanto però sono previste delle novità: nel 2019 il gestire (italiano) del parco divertimen­ti di Coney Island a New York costruirà un luna park a tema alimentare dentro Fico. L’accordo con i cinesi di River Side? «Ancora tutto da definire», dice l’ad di Fico, Primori.

Un occhio (già strizzato) alla Cina, che potrebbe avere presto un parco agroalimen­tare in stile orientale. E un altro che guarda ai grandi parchi divertimen­ti americani. Fico compie un anno e pensa a cosa fare da grande.

Intanto le novità. Si avvera la «profezia» della Disneyworl­d del cibo, come qualcuno definì il parco agroalimen­tare nato dall’idea di Andrea Segrè e del patron di Eataly Oscar Farinetti. Perché nel 2019 il gruppo (italiano) Zamperla, lo stesso che ha ristruttur­ato e gestisce il parco divertimen­ti di Coney Island a New York, costruirà un vero luna park (a tema alimentare) dentro Fico: 6.500 metri quadrati, 12 attrazioni, 11 milioni di euro investiti e 60 persone impiegate. «I visitatori ci hanno chiesto più divertimen­to, oltre che cose meno commercial­i e più di sostanza», spiega l’ad di Fico Tiziana Primori. Eppure è proprio nel settore didattico-scientific­o che ancora Fico vacilla, a detta dello stesso Segrè: «La nostra sfida — dice il docente di Agraria e presidente della Fondazione Fico — è sulla parte didattica: sono 40.000 le persone che hanno usufruito della nostra attività scientific­a, ma il gap rispetto al totale dei visitatori è troppo alto». Primori però difende anche quest’anima di Fico: «Sono state 300.000 le persone che hanno dedicato un’ora a riflettere sul cibo, partecipan­do ai corsi che si tengono quotidiana­mente nel parco. Non sono pochi, certo è che non saremo soddisfatt­i se il numero resterà invariato l’anno prossimo».

Ma c’è anche da lavorare ancora molto sul numero dei visitatori stranieri. Dei 2,8 milioni di persone entrate a Fico nel primo anno, solo il 10% veniva dall’estero: 200.000 persone. «Ma il trend — spiegano da Fico — è in crescita: siamo passati da un 7% iniziale al 20% di stranieri negli ultimi mesi». Il 30% delle presenze arriva da Bologna, il 70% dal resto d’Italia. «E una fetta importante — continua Primori — ha pernottato a Bologna: circa 170.000 persone, ovvero l’8% del totale dei turisti dell’area metropolit­ana, si sono fermate in città solo per Fico». Il parco ha generato un fatturato complessiv­o di 50 milioni, producendo, secondo le stime di Nomisma, un indotto di 23 milioni di euro.

Fico però punta in alto. Anzi, punta a Oriente. Sull’accordo con i cinesi di River Side c’è ancora riserbo: «Non c’è niente di definito — dice Primori — ma c’è molto interesse nel nostro progetto». Tutto dipenderà da dove sorgerà la Fico orientale e da quali investitor­i saranno coinvolti. «Ho la certezza che la Cina possa portare Fico a espandere la propria attività portando qui un assaggio dell’Italia», ha detto l’ambasciato­re italiano in Cina, Ettore Francesco Sequi, in collegamen­to da Pechino. Nel 2019 inizierann­o poi i lavori dell’hotel di Fico, che sarà pronto nel 2020: un quattro stelle superior del gruppo Starhotels, che è entrato recentemen­te nel fondo Pai, gestito da Prelios Sgr.

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Il futuro I protagonis­ti di Fico (a sinistra) ieri hanno festeggiat­o il primo anno di attività. Presto sarà costruito un luna park dai gestori di Coney Island a New York(a destra)

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