Cresce il diabete, anche tra i bimbi Pilastro e Barca le aree a rischio
È una lotta che pare non finire mai quella contro il diabete. Negli ultimi anni la sua incidenza sulla popolazione sta crescendo molto velocemente tanto che Bologna ieri si è ufficialmente candidata ad essere una delle tre città in Italia a sviluppare politiche, urbanistiche, sociali e sanitarie per contrastarlo. La firma del manifesto per la salute e di adesione al progetto di Health City Institute C14+ nella prima delle tre giornate a Palazzo Pepoli dedicate al XVI Meeting della Rete delle Città Sane.
«Negli ultimi 20 anni la prevalenza del diabete è aumentata del 65%, è al 7,9% — spiega il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Paolo Pandolfi —. E se è circa al 20% tra gli anziani, nei giovani è passato dal 7% al 12%. Nella fascia 18-24 anni dal 3% al 13%. In questa fascia si concentra la popolazione di giovani immigrati di prima e seconda generazione, giovani che hanno stili di vita non corretti, mangiando male e si muovono poco». Lo studio presentato da Pandolfi ha approfondito la presenza del diabete nelle aree della città, rivelando che ci sono una decina di zone di Bologna in cui la prevalenza è del 40-50% in più rispetto al valore medio della città. «Tra queste zone ci sono Pilastro, Barca e Pescarola», conclude Pandolfi.
Ieri si è celebrata anche a Bologna la giornata mondiale contro il diabete, con l’adesione di numerose farmacie aderenti a Federfarma che per l’intera settimana misureranno la glicemia gratuitamente. È stata anche l’occasione al Sant’Orsola per una «sei inaugurazione in una», come annuncia la direttrice generale Antonella Messori. Si tratta di strumentazioni e ambulatori per un valore complessivo di 6,2 milioni di euro. In primis è stata rinnovata la storica sede della Diabetologia, per un investimento di 450 mila euro. Taglio del nastro anche per gli ambulatori delle Malattie del metabolismo, dell’Insufficienza intestinale cronica benigna e della Pneumologia. Inaugurati infine un nuovo tomografo Pet, il più avanzato disponibile, e una nuova Risonanza magnetica, costati 4,6 milioni di euro.