La Camst punta a un miliardo di fatturato
Obiettivo del colosso della ristorazione per il 2021 è far crescere i ricavi di 250 milioni
Non solo ristorazione. La tradizione culinaria italiana targata Camst guarda al futuro e promette un’espansione territoriale e dei servizi offerti con l’apertura di nuovi locali, soluzioni innovative, sostenibili e su misura oltre che una road map di acquisizioni e fusioni per darsi una presenza ancora più strutturata in Europa.
Sono questi gli obiettivi che il gruppo leader nella ristorazione italiana – 15mila dipendenti e oltre 130 milioni di pasti distribuiti ogni anno – si pone da qui ai prossimi tre anni e che, secondo il piano strategico 2019-2021, dovrebbero portare nelle casse un miliardo di euro di ricavi, con un incremento di fatturato pari a 250 milioni di euro rispetto ai 750 milioni di euro del 2017.
Le tre direttrici di mercato del colosso cooperativo di Castenaso sono quelle di sempre: la ristorazione, che rappresenta dalla nascita il core business del gruppo nei segmenti scolastico, aziendale e sociosanitario; il facility management, che dal 2017 comprende anche servizi di pulizie e sanificazione di ambienti e attività di costruzione, manutenzione e gestione di impianti elettrici, meccanici ed energetici, e l’internazionalizzazione.
I numeri attesi sono ambiziosi: nei prossimi tre anni l’obiettivo è una crescita dei ricavi pari a 140 milioni di euro nella ristorazione, a 50 milioni di euro nell’organizzazione strategica e ad altrettanti 50 milioni per lo sviluppo del marchio in Europa. L’idea è quella di arrivare nel 2021 con un rapporto Italia/estero di 80/20 con 800 milioni di fatturato per Camst Italia e 200 milioni di fatturato per Camst International, per un investimento sul triennio di 100 milioni totali. Oggi Camst International è già presente in Spagna, dove nel 2017 ha prodotto 54,6 milioni di fatturato e dove ad ottobre il gruppo ha completato l’acquisizione della azienda di Saragozza specializzata nella ristorazione scolastica Comér Bien, in Germania (54 milioni di fatturato) e Danimarca (37 milioni). A queste cifre si aggiungerebbero ulteriori 10 milioni di euro di fatturato provenienti da nuovi progetti innovativi e start up ancora da avviare.
«Il nostro è un piano strategico ambizioso — rimarca il direttore generale di Camst, Antonio Giovanetti —. Forte dei suoi settant’anni di storia, Camst non smette di innovarsi per valorizzare la cultura del cibo e la qualità dei servizi offerti in Italia e in Europa».
Un piano ambizioso
Il gruppo non smette di innovarsi per valorizzare la cultura del cibo e la qualità dei servizi