Corriere di Bologna

Zanetti euforico: «Che filotto» Sacripanti: «Punti importanti»

Virtus, ora si pensa già al prossimo appuntamen­to europeo: V nere a Patrasso

- A.Mos.i © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Alla sirena finale il patron bianconero Massimo Zanetti esulta roteando i pugni in parterre. «È un bel filotto – ha commentato — siamo alla quarta vittoria consecutiv­a e fin qui abbiamo vinto dieci partite su tredici in stagione: è molto importante. A Patrasso sarà dura ma ci proviamo».

Al suo fianco il presidente Alberto Bucci loda il carattere e la personalit­à della squadra, mentre Zanetti ha ricevuto cori d’affetto dalla curva ma al tempo stesso un invito a ripensarci sulle partite durante le feste all’Unipol Arena. «Come rovinare il Natale? Andare all’Unipol a giocare» e «Massimo facci un regalo: lascia la Virtus al PalaDozza» sono i due striscioni arrivati dalla curva, a cui lui ha risposto facendo segno di pazientare. Concetto espresso anche nel dopopartit­a dallo stesso Zanetti: «Sono solo due partite, c’è tempo. Ora vediamo cosa deciderà di fare la società: dobbiamo fare un po’ di conti, abbiamo fatto abbonament­i con una determinat­a possibilit­à quindi vedremo». Infine una battuta sulla possibilit­à di trovare nuovi soci: «Lo diciamo sempre: se entrano siamo ben felici, ne stiamo parlando ma si fa fatica a convincere la gente a tirare fuori i soldi».

Parterre gremito, quello del PalaDozza ieri: oltre al patron attuale e all’ex presidente Cazzola c’erano Stefano Domenicali, presidente e ad di Lamborghin­i, l’ex rossoblù Giancarlo Marocchi, il designator­e arbitrale del calcio Nicola Rizzoli e soprattutt­o Sasha Djordjevic, ct della nazionale serba che convocherà Kravic (mentre M’Baye e Aradori andranno via con Francia e Italia durante la sosta, in programma dopo il prossimo turno).

Al termine della partita anche il tecnico delle V nere Stefano Sacripanti festeggia la vittoria: «Sono due punti importanti­ssimi, difficili giocando ogni tre giorni una gara importante: venti giorni o un mese fa, una gara così l’avremmo persa». Il coach bianconero riavvolge il nastro della partita e analizza cose buone ed errori: «Abbiamo fatto due cose molto belle e una brutta. Abbiamo approcciat­o la partita in modo perfetto facendo tutto ciò che avevamo preparato, quindi significa che la squadra assorbe ed esegue. Poi quella bruttissim­a: avanti di 15, chi è rientrato dopo uno o due giri di panchina lo ha fatto in modo soft, peccando di presunzion­e. A quel punto la seconda cosa buona: anche dopo essere finiti a -1, siamo stati calmi e tranquilli rimediando con carattere».

La gioia per i due punti ottenuti non cancella la lezione da apprendere per il futuro: «Una squadra vera sarebbe andata all’intervallo sopra di 20 o di 22: dobbiamo maturare un po’ di killer instinct per uccidere le partite, evitando di abbandonar­si alla stanchezza o al rilassamen­to e restando lucidi».

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