Corriere di Bologna

I vigilantes nei locali in cambio delle deroghe

Esercenti pronti a proporre la presenza dei buttafuori in cambio di deroghe

- Mauro Giordano

Vigilantes all’ingresso dei locali in cambio di deroghe agli orari: è questa la proposta fatta dagli osti della zona universita­ria dopo l’ultima stretta sugli orari. Intanto è gelo tra il Comune e l’Ateneo sul contrasto alla movida selvaggia.

La gestione della zona universita­ria e dei suoi cronici problemi di degrado e schiamazzi legati alla movida fa scoppiare uno scontro diplomatic­o tra l’Alma Mater e il Comune. Il rettore Francesco Ubertini replica gelidament­e all’invito fatto recapitare in Ateneo dall’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini che chiede all’Università di impegnarsi di più sui problemi di piazza Verdi e dintorni. «Possiamo dare una mano a organizzar­e iniziative culturali e a ripulire i muri ma altri aspetti non sono di nostra competenza — risponde Ubertini —. Vorrei rassicurar­e tutti, il nostro impegno c’è e ci sarà. Ovviamente noi abbiamo alcune leve, non tutte».

Le parole del rettore infiammano ulteriorme­nte la discussion­e sul tema, già incandesce­nte per le polemiche tra l’amministra­zione e gli osti di via Petroni, dopo l’ordinanza che limita l’apertura dei locali a mezzanotte: sono già due le attività multate per aver infranto le regole, il bar Balanzone e la tabaccheri­a-paninoteca La Brace. Ieri dai banchi del Consiglio comunale il capogruppo del Pd Claudio Mazzanti ha invece pungolato le forze dell’ordine tornando a invitare «a un presidio diverso della zona, più mobile e meno fisso accanto al teatro comunale, una vigilanza in movimento con la polizia in mezzo alle persone». Proprio sul tema della sicurezza Ubertini alza le mani: «Possiamo intervenir­e dove ci sono violazioni per le quali possiamo agire con il nostro regolament­o sanzionand­o chi non ha un comportame­nto congruo, ma qui ci fermiamo. Ci stiamo già impegnando per tenere pulita questa parte di città, ma quando gli studenti sono fuori dagli spazi universita­ri sono cittadini e come tali devono rispettare i loro doveri».

Aitini alla luce dei primi giorni d’applicazio­ne della nuova ordinanza spiega di aver ricevuto il plauso dei residenti. «Sono contenti dell’ordinanza, la situazione sta migliorand­o. Li incontrerò di nuovo e incontrerò anche i commercian­ti — commenta l’assessore —. Il nostro obiettivo è omogeneizz­are gli orari di tutta l’area, sempre nel rispetto della legge e premiando chi si comporta seguendo le regole. Inoltre teniamo monitorato anche lo spostament­o del fenomeno nelle zone circostant­i, come piazza Aldrovandi». Proprio su questo aspetto è tornato a incalzare la giunta il civico di Insieme Bologna, Giulio Venturi, che parla «della mancanza di una visione complessiv­a, viene spostato il problema degli schiamazzi in altri posti».

Nel frattempo gli osti di via Petroni, ormai rassegnati ad accettare il mese di orari limitati, ma pronti a protestare se non vedranno aperture da parte del Comune, stanno preparando una raccolta firme tra i residenti per dimostrare che «non ci sono solo quelli che si lamentano ma anche i cittadini che ci apprezzano». L’intenzione, come spiega Rachid Daniane del Cafè Paris, è quella di preparare una proposta sul tema della sicurezza da presentare ad Aitini per trovare un accordo che permetta anche alle attività di via Petroni di accedere a delle deroghe e avere così orari più prolungati: una delle misure previste sembra essere la presenza di addetti alla sicurezza davanti a ogni locale per evitare assembrame­nti in strada. Intanto Massimilia­no Bolelli del Balanzone e Angelo Virtù de La Brace, spiegano di voler fare opposizion­e alle multe da 400 euro ricevute per essere rimasti aperti dopo mezzanotte: per quanto riguarda il tabaccaio è stata inflitta anche una seconda sanzione per aver venduto una birra d’asporto dopo le 22.

E l’Ateneo gela Aitini sulla richiesta di fare di più: «La movida non è affare nostro»

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Braccio di ferro La temperatur­a della movida è tornata alta dopo l’ordinanza con la quale il Comune ha imposto agli osti la chiusura a mezzanotte

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