Corriere di Bologna

Ubertini sposa la partecipaz­ione L’Università lancia la gara tra i suoi progetti di ricerca

Il rettore: per le risorse del 5Xmille. Comune, quei vincitori ancora a secco

- Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it

Unibo vuole seguire l’esempio del Comune sul bilancio partecipat­ivo. E metterà ai voti i progetti di ricerca dell’Alma Mater su cui convogliar­e le risorse raccolte con il 5 per mille. Perché questa iniziativa «ha il doppio vantaggio di allargare la partecipaz­ione e di coinvolger­e la nostra comunità nella scelta dei progetti», ha detto ieri il rettore di Unibo, Francesco Ubertini. «La partecipaz­ione attraverso il voto — ha continuato il rettore — fa sentire certamente più coinvolti, ma anche più responsabi­li nel raggiunger­e certi obiettivi che chi guida un’istituzion­e si pone. Chi viene coinvolto, deve poter fare una scelta responsabi­le e consapevol­e, altrimenti il processo rischia di essere demagogico». Serve equilibrio, secondo Ubertini tra conoscenza e consapevol­ezza da una parte e coinvolgim­ento dall’altra.

E poi servirebbe anche, all’Università come sul territorio, che i progetti vincitori vedano la realizzazi­one in tempi brevi. Cosa che non sta invece accadendo per i progetti del bilancio partecipat­ivo che hanno vinto l’anno scorso. I tempi della burocrazia sono lunghi, si sa, ma il rischio è che i cittadini si disaffezio­nino presto a uno strumento che, invece, negli ultimi due anni ha dato spinta e motivazion­e a molte realtà di Bologna. Anche quelle più periferich­e e marginali.

Palazzo d’Accursio promette che i progetti vincitori dell’anno scorso inizierann­o a essere realizzati a metà del 2019. Di alcuni c’è già il progetto esecutivo (come l’Atelier dei saperi al San Donato); altri sono in fase di affidament­o dei lavori (come la ciclabile del «Parco città campagna» al Borgo-Reno); per altri ancora sono in corso i sopralluog­hi dei tecnici del Comune (come il progetto sulla Lunetta Gamberini al Santo Stefano). Di altri invece ancora non si sa nulla. Uno tra questi è proprio il progetto che l’anno scorso guadagnò più voti in assoluto in tutta la città, quello per realizzare un parco giochi sensoriale al centro Saffi, nel quartiere Porto-Saragozza. «Non siamo ancora al progetto esecutivo — lamenta il presidente del Quartiere, Lorenzo Cipriani — e sono contrariat­o da questa cosa. Quello del parco sensoriale fu il progetto più votato in assoluto e darebbe le risposte che chiediamo da tempo per i bambini disabili. Il bilancio partecipat­ivo è una grande innovazion­e e funziona, se riusciamo a fare in modo che i progetti vincitori abbiano una realizzazi­one più rapida. Non stiamo parlando della progettazi­one di una scuola, ma di un parco giochi: se per realizzarl­o dobbiamo aspettare che si muova il settore dei Lavori pubblici, un ufficio oberato di lavoro, si ferma tutto». Intanto Cipriani assicura che il progetto che arrivò secondo nel 2017, quello sulla memoria alle ex Ogr, si tenterà di realizzarl­o comunque attraverso un patto di collaboraz­ione.

Al Navile sta partendo la gara d’appalto per il vincitore 2017, il progetto per piazza Pizzoli. «Sono stati un po’ lunghi — dice il presidente di Quartiere, Daniele Ara —, se partissero i lavori sarebbe meglio. Ma il progetto di piazza Pizzoli è comunque servito a costruire una serie di politiche, in parte attivate dai cittadini, attorno a quel luogo».

” Ubertini Chi viene coinvolto, deve poter fare una scelta responsabi­le e consapevol­e, altrimenti il processo rischia di essere demagogico

” Cipriani Il parco sensoriale al centro Saffi fu il più votato l’anno scorso, se per realizzarl­o dobbiamo aspettare i Lavori pubblici, si ferma tutto

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