Ubertini sposa la partecipazione L’Università lancia la gara tra i suoi progetti di ricerca
Il rettore: per le risorse del 5Xmille. Comune, quei vincitori ancora a secco
Unibo vuole seguire l’esempio del Comune sul bilancio partecipativo. E metterà ai voti i progetti di ricerca dell’Alma Mater su cui convogliare le risorse raccolte con il 5 per mille. Perché questa iniziativa «ha il doppio vantaggio di allargare la partecipazione e di coinvolgere la nostra comunità nella scelta dei progetti», ha detto ieri il rettore di Unibo, Francesco Ubertini. «La partecipazione attraverso il voto — ha continuato il rettore — fa sentire certamente più coinvolti, ma anche più responsabili nel raggiungere certi obiettivi che chi guida un’istituzione si pone. Chi viene coinvolto, deve poter fare una scelta responsabile e consapevole, altrimenti il processo rischia di essere demagogico». Serve equilibrio, secondo Ubertini tra conoscenza e consapevolezza da una parte e coinvolgimento dall’altra.
E poi servirebbe anche, all’Università come sul territorio, che i progetti vincitori vedano la realizzazione in tempi brevi. Cosa che non sta invece accadendo per i progetti del bilancio partecipativo che hanno vinto l’anno scorso. I tempi della burocrazia sono lunghi, si sa, ma il rischio è che i cittadini si disaffezionino presto a uno strumento che, invece, negli ultimi due anni ha dato spinta e motivazione a molte realtà di Bologna. Anche quelle più periferiche e marginali.
Palazzo d’Accursio promette che i progetti vincitori dell’anno scorso inizieranno a essere realizzati a metà del 2019. Di alcuni c’è già il progetto esecutivo (come l’Atelier dei saperi al San Donato); altri sono in fase di affidamento dei lavori (come la ciclabile del «Parco città campagna» al Borgo-Reno); per altri ancora sono in corso i sopralluoghi dei tecnici del Comune (come il progetto sulla Lunetta Gamberini al Santo Stefano). Di altri invece ancora non si sa nulla. Uno tra questi è proprio il progetto che l’anno scorso guadagnò più voti in assoluto in tutta la città, quello per realizzare un parco giochi sensoriale al centro Saffi, nel quartiere Porto-Saragozza. «Non siamo ancora al progetto esecutivo — lamenta il presidente del Quartiere, Lorenzo Cipriani — e sono contrariato da questa cosa. Quello del parco sensoriale fu il progetto più votato in assoluto e darebbe le risposte che chiediamo da tempo per i bambini disabili. Il bilancio partecipativo è una grande innovazione e funziona, se riusciamo a fare in modo che i progetti vincitori abbiano una realizzazione più rapida. Non stiamo parlando della progettazione di una scuola, ma di un parco giochi: se per realizzarlo dobbiamo aspettare che si muova il settore dei Lavori pubblici, un ufficio oberato di lavoro, si ferma tutto». Intanto Cipriani assicura che il progetto che arrivò secondo nel 2017, quello sulla memoria alle ex Ogr, si tenterà di realizzarlo comunque attraverso un patto di collaborazione.
Al Navile sta partendo la gara d’appalto per il vincitore 2017, il progetto per piazza Pizzoli. «Sono stati un po’ lunghi — dice il presidente di Quartiere, Daniele Ara —, se partissero i lavori sarebbe meglio. Ma il progetto di piazza Pizzoli è comunque servito a costruire una serie di politiche, in parte attivate dai cittadini, attorno a quel luogo».
” Ubertini Chi viene coinvolto, deve poter fare una scelta responsabile e consapevole, altrimenti il processo rischia di essere demagogico
” Cipriani Il parco sensoriale al centro Saffi fu il più votato l’anno scorso, se per realizzarlo dobbiamo aspettare i Lavori pubblici, si ferma tutto