«Da Lecce per studiare i sistemi intelligenti»
Giuseppe Notarstefano
Dopo la laurea a Pisa, il dottorato a Padova e sette mesi di esperienza nelle università della California e del Colorado, l’ingegnere elettronico Stefano Notarstefano, originario di Mottola, oggi 40enne, era «con le valigie pronte per andare all’estero — confida —, quando ho vinto un posto da ricercatore all’Università del Salento». Si è sempre occupato di ricerca, nel campo dei sistemi automi e della robotica e nel 2015 ha vinto un Erc con il progetto sui sistemi intelligenti «Opt4smart». È diventato professore associato e poi ha partecipato a un concorso di Unibo. «Sapevo che stava investendo sui ricercatori vincitori di Erc — spiega — e per questo ho preso moglie e due figli e mi sono trasferito da Lecce a Bologna». «Trasferire una famiglia non è mai semplice — aggiunge — ma sono molto orgoglioso di essere in questa università, per me sarà un ulteriore trampolino di lancio per dare ancora di più». Ordinario di Automatica al dipartimento di Ingegneria dell’energia elettrica e dell’informazione, Notarstefano continuerà la sua ricerca. «L’obiettivo è che tutti i dispositivi con cui viviamo, gli smartphone e i device, in un futuro non molto lontano possano diventare sistemi intelligenti che interagiscono tra loro ma soprattutto cooperando per risolvere dei problemi». Fantascienza? Mica tanto.