Corriere di Bologna

Aradori: «Virtus, giusta mentalità Giocare la Coppa aiuta a crescere»

Il «bombardier­e» decisivo anche con Torino: «Martin purtroppo è infortunat­o e gioco di più, dipende da questo. Tanti punti nelle mani ma difendiamo forte»

- Luca Aquino

Nelle ultime quattro partite di campionato è stato il miglior marcatore della Virtus a 20,5 punti di media. Dopo un avvio sottotono, Pietro Aradori sembra aver cambiato marcia dal punto di vista produttivo. «I numeri sono legati al minutaggio — sottolinea la guardia della Segafredo — purtroppo si è fatto male Martin e quindi sono stato in campo di più. È una cosa pratica: se gioco 30-35 minuti posso fare 20-22 punti, se gioco 20-25 minuti posso farne 8, 10 o 12 a seconda del tipo di partita. Sono soddisfatt­o del mio inizio di stagione, solo la prova in coppa contro il Neptunas Klaipeda non mi è piaciuta. Ce la giochiamo per entrare nelle otto che faranno la Coppa Italia».

A questo proposito è fondamenta­le la vittoria con Torino in volata. Dopo il +15 del secondo quarto avete subito il ritorno della Fiat.

«Siamo partiti molto forte e inconsciam­ente abbiamo for- se pensato che fosse più facile di quanto poi si è rivelata, anche se ci eravamo preparati molto bene e sapevamo che non avrebbero lasciato lì la partita in un momento per loro di difficoltà».

Una gara simile a quella con Cremona, stavolta avete però mantenuto i nervi saldi. Un segnale nel vostro processo di crescita?

«Poteva sembrare la fotocopia di quella partita, ma l’abbiamo risolta in maniera molto diversa. In questo mese abbiamo fatto una bella crescita: giocare tante partite ci ha aiutato a imparare come gestire queste situazioni».

Come giudica questo inizio di stagione?

«Siamo in linea con le aspettativ­e. Se togliamo la vittoria di Avellino e aggiungiam­o quella con Cremona è il percorso per il quale avremmo firmato a fine agosto. Abbiamo già incontrato tre delle squadre che sulla carta possono starci davanti, due fuoricasa, una l’abbiamo vinta anche se non l’abbiamo capitalizz­ata contro Cremona».

Che squadra è la Virtus che si sta formando?

«Abbiamo una bella mentalità: merito di Pino, un coach che sa far stare le squadre sul pezzo. Anche due o tre giovani che magari si pensava non avrebbero messo piede in campo hanno dato buone risposte. Abbiamo tanti punti nelle mani e anche Torino l’abbiamo tenuta sotto 80 punti, nel basket attuale è sinonimo di buona difesa». Che valore ha il 6-0 in Champions League? «Il livello di questa coppa si è molto alzato. Abbiamo giocato sul campo del Besiktas che è una signora squadra, guidata da un tecnico che ha allenato tanti anni in Eurolega. Strasburgo ha fatto l’Eurolega fino a qualche anno fa e anche Klaipeda l’ho incontrata in Eurolega quando ero al Galatasara­y. Non sono squadrette che vengono dalle serie minori, siamo stati molto bravi a vincere tutte le partite».

Ora si va Patrasso, seconda in classifica...

«Ne hanno persa solo una, hanno alcuni giocatori conosciuti e altri no. Stanno giocando

molto bene, sarà molto tosta però noi sfodererem­o tutte le nostre armi per fare la nostra partita». Quale aiuto offre giocare la Coppa?

«Ti permette di giocare ogni due o tre giorni e quindi di resettare subito sia il negativo sia il positivo. Mi piace giocare in Coppa, la Virtus è tornata in Europa e stiamo facendo un bel percorso».

L’inizio di stagione

Siamo in linea: a fine agosto poteva essere questo, grosso modo, il percorso ideale

La Champions

Mi piace molto giocare in Coppa: la Virtus è tornata in Europa e stiamo facendo bene

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