Corriere di Bologna

Starbucks pronta allo sbarco in città

I commercian­ti: non temiamo il marchio Usa, conta la qualità

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo Milano, passando prima per Roma, Starbucks sbarcherà anche a Bologna. Se la data non è ancora stata messa nero su bianco, la decisione è presa e difficilme­nte la catena di caffè americana tornerà sui propri passi. Anche perché l’operazione è stata già anticipata da Roberto Masi, managing director di Starbucks Coffee Italy. «Non ci piacciono gli annunci, inoltre dobbiamo capire la risposta del mercato. Ma se tutto andrà bene, il piano di sviluppo prevede circa 10-15 aperture l’anno, oltre che sui centri città, anche sui luoghi di viaggio, come aeroporti, stazioni e centri commercial­i», ha detto al Sole 24 Ore.

L’anno prossimo toccherà a Roma, poi «ci concentrer­emo sulle medie città del Centro e Nord Italia». Oltre a Bologna anche Firenze, Venezia, Padova Verona e Torino. «Un programma a medio termine su cinque anni», ha spiegato Masi. Non è la prima volta che si vocifera di un’apertura in città di Starbucks, ma in questo caso c’è la conferma della catena di caffè americana. Una novità che soddisfa l’assessore al Lavoro Marco Lombardo, anche se il Comune manterrà alta la guardia. «Bologna ormai si sta affermando sempre di più come città di destinazio­ne turistica e come città di attrazione di investimen­ti esteri. Dunque non stupisce che un colosso americano come Starbucks voglia aprire anche nella nostra città»,

Per l’assessore Lombardo serve «equilibrio tra brand e specificit­à locali»

spiega l’assessore. «Si tratta ora di trovare un corretto bilanciame­nto tra gli interessi di un brand internazio­nale, riconosciu­to in tutto il mondo, e le specificit­à locali della nostra città che ha investito molto in questi anni sulla cultura del cibo e sulla qualità della filiera agroalimen­tare».

Anche l’Ascom sposa una linea all’insegna della prudenza, anche perché sarà necessario lavorare sull’impatto che questo arrivo avrà sui bar, soprattutt­o quelli più piccoli e meno attrezzati. «Non è la prima volta che si accosta il nome di Bologna a una possibile apertura di Starbucks, già in passato si era capito che la nostra città era nelle attenzioni di questa società», ricorda il direttore generale Giancarlo Tonelli. Così come è accaduto a Milano «ci saranno anche qui favorevoli e contrari, e la sfida come sempre sarà nella risposta che i nostri pubblici esercizi daranno sulla qualità», sostiene Tonelli. Chi sarà in grado di produrre e vendere «caffè di qualità oltre a un servizio di qualità, non avrà nulla da temere». Insomma, conclude il direttore di Ascom, «anche questa volta sarà il mercato a regolare tutto».

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A Milano Il primo Starbucks italiano ha aperto nel capoluogo lombardo a settembre

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