Corriere di Bologna

Esprit Nouveau rinasce Una mostra ripercorre l’idea di Le Corbusier fino alla ricostruzi­one «Un’opera d’arte»

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Oggi viene consegnata alla città un’opera d’arte», dice con orgoglio Giuliano Gresleri dentro al «suo» Esprit Nouveau (nella foto). Gioiello architetto­nico, come si dice oggi, rigenerato. Docente e architetto, Gresleri, come suo fratello Glauco, artefici insieme agli illuminati José Oubrerie e Giorgio Trebbi di quel piccolo grande miracolo sorto nel 1977 di fronte all’ingresso della Fiera: la ricostruzi­one del padiglione che Le Corbusier presentò all’esposizion­e universale di Parigi del 1925. Quello parigino venne distrutto, quello bolognese è oggi l’unico al mondo. «L’Unesco sta lavorando sul grande architetto per riconoscer­e le sue grandi opere e ha un pensiero anche su questo edificio, se le istituzion­i sono unite e tutti remiamo dalla stessa parte allora potremmo farcela».È pieno di speranza Gresleri, d’altronde è proprio grazie a questa collaboraz­ione fra Regione, Ibc, Università e Mambo che si è potuta allestire la mostra «PHOENIX. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzi­one e restauro», curata da Maria Beatrice Bettazzi, Jacopo Gresleri, Paolo Lipparini e con l’alta consulenza appunto di Giuliano Gresleri. Esposizion­e che ripercorre passo passo quell’evento con fotografie, disegni, progetti, video, libri e riviste, testimonia­nze sull’unica opera del maestro svizzero-francese presente in Italia, dall’ideazione e studio alle varie fasi del lavoro di ricostruzi­one. E lo fa nei suoi spazi, rimessi a posto filologica­mente (con la Fondazione Le Corbusier e gli «artigiani» come Cassina che realizzaro­no i mobili disegnati dall’architetto con cui arredarono questo particolar­issimo prototipo di unità abitativa) un anno fa con 200 mila euro (dopo un periodo di non utilizzo) della Regione, che lo ha in gestione dal Comune fino al 2019, con il recente coinvolgim­ento anche del Mambo che organizza le guide e le esposizion­i: quasi 3000 i visitatori in questo primo anno di rinascita. La scommessa è sul futuro: un bellissimo spazio espositivo «in un luogo attrattivo», dice il direttore Lorenzo Balbi, ma che vista la sua fragilità va mantenuto costanteme­nte e quindi finanziato. Finalmente recuperato anche il diorama presente nella sala espositiva in cui è rappresent­ata la prospettiv­a della «Città di tre milioni di abitanti» e del «Plan Voisin per Parigi» di Le Corbusier. Esaustivo il catalogo, ricco di interventi e immagini, pubblicato da LiberAmico­rum. Esposizion­e a ingresso gratuito che inaugura il 24 novembre e resterà aperta fino al 6 gennaio (in occasione di Arte Fiera dovrebbe esserci un altro evento). Consigliat­e le visite guidate, nel week end alle 15 e 17, con prenotazio­ne al 0516496611.

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