Il questore dà l’ok ai vigilantes dei locali «Possono funzionare»
Il questore: in altre città hanno funzionato, ma i reati spettano alle forze dell’ordine
«Quella di addetti alla sicurezza che aiutino a contenere la movida mi sembra un’ottima idea, da testare su tutta la zona universitaria. In altre città ha funzionato». Il questore Gianfranco Bernabei apre alla proposta, arrivata dagli osti di via Petroni, di vigilantes anti movida. «Ma il contrasto ai reati — mette in chiaro — spetta alle forze dell’ordine».
«Quella di dotare i locali e la strada di addetti alla sicurezza che aiutino a contenere la movida mi sembra un’ottima idea, da testare su tutta la zona universitaria. In altre città ha funzionato». Dal questore Gianfranco Bernabei arriva il via libera alla proposta avanzata dagli osti di via Petroni al Comune per accedere a nuove deroghe che consentano ai locali della notte di rimanere aperti più a lungo rispetto alla recente ordinanza, che limita gli orari a mezzanotte. Le altre azioni che gli osti hanno proposto di mettere in campo per arginare l’ultimo giro di vite arrivato da Palazzo d’Accursio sono il rispetto dell’ordinanza anti vetro, la massima collaborazione con le forze dell’ordine e lo stop a musica live e dj set alle 22. Il questore Bernabei ha parlato dei problemi della zona universitaria martedì pomeriggio con una rappresentanza dei cittadini comitato dei residenti di piazza Verdi, promettendo un tour in loro compagnia per toccare con mano i problemi.
Questore, cosa ne pensa delle polemiche degli ultimi giorni?
«Movida e spaccio in alcune zone delle città universitarie sono fenomeni che vanno a braccetto e ne abbiamo parlato con quella rappresentanza dell’associazione. Ho sottolineato il fatto che quella dei vigilantes mi sembra una proposta interessante».
Cosa la convince?
«Altrove ha funzionato. Io penso a degli “addetti all’accoglienza”, impegnati nel contrastare alcuni comportamenti maleducati e rumorosi. Ovviamente, ci tengo subito a precisarlo, per altre situazioni o reati il ruolo centrale resta quello delle forze dell’ordine».
I residenti vi hanno chiesto un impegno simile alla Montagnola. Su entrambe le zone sono già in vigore i Daspo della Prefettura.
«Si tratta di due situazioni differenti. In Montagnola abbiamo potuto agire anche con importanti operazioni di polizia e carabinieri perché il contesto è diverso, non si opera in mezzo a una presenza giovanile e studentesca come in piazza Verdi. In zona universitaria bisogna essere più chirurgici. In passato una presenza massiccia di forze dell’ordine ha generato situazioni controproducenti. Serve un modo di agire diverso».
In Consiglio comunale dal gruppo Pd è arrivato un richiamo a fare di più.
«Su questo bisogna fare chiarezza. È vero, c’è un presidio fisso accanto al Teatro Comunale, che serve per dare un punto di riferimento in caso di necessità e un senso di prevenzione. Ma poi ci sono le indagini e i controlli in borghese in movimento. Quindi la nostra presenza è duplice, agiamo su entrambi i fronti».
Il Comune ha anche richiamato l’Università a un maggiore impegno e ne sono nati degli attriti. Secondo lei l’Ateneo fa abbastanza?
«Quello al quale dobbiamo puntare è avere una piazza Verdi viva di eventi culturali, com’è successo in estate. Non dobbiamo mai dimenticare che gli studenti sono ragazzi di vent’anni che si vogliono divertire e da qualche parte dovranno pur andare. Avere delle iniziative che occupino quegli spazi sarebbe la cosa migliore e da questo punto di vista serve la collaborazione di tutti».
” Gianfranco Bernabei Dobbiamo puntare ad avere una piazza Verdi viva di eventi culturali, come in estate