La rivincita di Vincenzo l’«uomo della pioggia» che controllerà i treni
A 25 anni assunto da Alstom insieme ad altri 4 ragazzi «speciali» come lui
È la storia di Vincenzo Rapanà e di altri quattro Rain man, assunti a tempo indeterminato dalla sede bolognese della multinazionale del settore ferroviario Alstom grazie alle loro incredibili abilità. Nonostante siano tutti autistici, affetti dalla sindrome di Asperger, che crea gravi difficoltà nelle relazioni sociali ma non compromette l’intelligenza. Esempio unico in Italia di inserimento al lavoro di persone disabili al di fuori degli obblighi di legge, nato dalla collaborazione tra Alstom e Ausl. Vincenzo, che ha 25 anni, a neanche 3 sapeva leggere e si faceva regalare il dizionario Garzanti dalla mamma Giovanna per il settimo compleanno, ha due lauree in tasca, Scienze statistiche e Dams. Ma ora fa il lavoro che normalmente svolge un ingegnere: verifiche e test degli impianti di sicurezza nei sistemi ferroviari. E con lui, come detto, altre tre persone autistiche, tra i 20 e i 42 anni, mentre un quarto sta finendo il tirocinio: ha 20 anni e non ha neppure un diploma. «Perché questi ragazzi incontrano tantissime difficoltà a cominciare dalla scuola e trovano tante porte chiuse», assicura mamma Giovanna che con il marito Raffaele e altri due figli più piccoli abita in Salento, mentre Vincenzo vive da solo a Bologna.
La storia nasce nel marzo 2016, come racconta Marialba Corona dell’associazione genitori soggetti autistici che ha collegato l’Alstom e l’Ausl. Contatti, incontri, un progetto, chiamato appunto Rain Man, e a settembre 2017 l’inizio del tirocinio in azienda. «Abbiamo fatto cose ordinarie, quotidiane, è il risultato ad essere straordinario», sottolinea Gabriella Morra, direttore Risorse umane di Alstom Italia. Accompagnati da educatori del dipartimento di Salute mentale dell’Ausl e da un team di ingegneri, i cinque hanno acquisito le competenze di analisti programmatori. Dopo un anno l’assunzione. «Sono stati inseriti nell’attività di verifica che richiede un’attenzione molto specifica — spiega Alfio Gubinelli di Alstom —, i risultati sono stati addirittura migliori di quelli raggiunti dagli altri. Siamo estremamente soddisfatti». «Sono nostri colleghi a tutti gli effetti — aggiunge Angelo Bacci, ingenere e tutor —, hanno una particolare abilità nel fare l’analisi dei test, nel cercare le variabili che cambiano nel tempo. In futuro eseguiranno anche test in laboratorio: dovranno muovere un treno lungo una linea e inviare determinati comandi per simulare le varie situazioni».
Per l’Ausl è una tappa importante di un progetto più ampio. «Sono già 170 le persone seguite dai servizi di salute mentale assunte con un normale contratto senza protezioni e agevolazioni», fa notare la direttrice sanitaria Francesca Novaco. «Ci abbiamo messo il doppio di quanto sperato per formarci, ma tanto ci ha dato tanto… — ha scritto Vincenzo —. E ora siamo qui, a servizio della causa della sicurezza, fondamentale in un settore che io amo tantissimo». Per mamma Giovanna è più di un sogno che si avvera. «Perfino dai boy scout era stato rifiutato — sorride — ed è una cosa che mi sta ancora qua».
” La mamma Abbiamo trovato tante porte chiuse, persino i boy scout l’avevano rifiutato