Virtus, settima meraviglia
Basket In Grecia la Segafredo continua la propria striscia positiva in Champions League Un successo che vale l’ipoteca sulla qualificazione alla prossima fase per i bianconeri
Non si ferma il volo della Virtus. I bianconeri passano anche a Patrasso e centrano la settima vittoria consecutiva in Champions League: mai nessuno c’era riuscito in questa competizione, giunta alla sua terza edizione. Con questo successo la qualificazione è sempre più in cassaforte, ma si è fatto un passo avanti anche verso il primo posto nel girone. Ora la più immediata inseguitrice, la stessa Patrasso, è a due vittorie di distacco e la terza in classifica, Strasburgo, a tre.
La vince di squadra, la Segafredo, con altri 95 punti a referto in trasferta. La vince perché è più forte, perché ha un’identità sempre più consolidata e perché sa mantenere i nervi saldi nel clima infuocato degli ultimi 11 minuti, successivo all’espulsione del coach greco Giatras. Ci sono cinque uomini in doppia cifra, con Aradori ancora top scorer a quota 23 punti in una partita quasi perfetta, ma le ottime notizie arrivano da un Brian Qvale dominante vicino a canestro con la doppia-doppia da 16 punti e 12 rimbalzi. Il finale, poi, appartiene come al solito a Tony Taylor: sono suoi i 5 punti consecutivi che a due minuti dalla fine fiaccano definitivamente la resistenza di Patrasso, riemersa più volte dal -10 per pareggiare a 7’30” dalla conclusione con la sua batteria di giocatori locali Tsairelis, Saloustros e Gkikas a sopperire alla giornata no degli americani.
La Virtus ha seguito il suo piano partita, ha messo ogni volta che ha potuto la palla in post basso non solo dai lunghi ma spesso da Taylor e da lì ha fatto nascere il gioco. Era importante non far correre i greci e anche in questo senso la missione è stata compiuta. Con 11 vittorie in 14 partite giocate, fra campionato e coppa, il saldo di questa Segafredo è ampiamente positivo non tanto per i numeri quanto per quello che fa vedere in campo, con solidità, carattere e mentalità. Bravissimo Sacripanti a far sentire tutti coinvolti, soprattutto gli uomini della panchina che poi rispondono molto bene come fatto a Patrasso da Kravic e Cournooh, o senza paura come Cappelletti.
La partita è stata simile a quella di Istanbul contro il Besiktas: la Virtus l’ha sempre controllata dopo un inizio pigro, ha toccato il +10 due volte nel secondo quarto (20-30 e 37-47) nel primo tempo perfetto di Aradori (5/5 al tiro, 11 punti) e una nel terzo (49-59) con una raffica di Punter, ma si è ritrovata in parità 70-70 a sette e mezzo dalla fine nel mezzo della tormenta. In quel momento non si è fatta prendere dall’ansia, Qvale e Aradori l’hanno rianimata e poi sono arrivati i cinque punti in fila di Taylor che hanno scolpito il 79-87 a 2’ dalla fine costringendo i greci ad alzare bandiera bianca.