Gli artigiani vanno in piazza Le coop: «Siamo preoccupati»
Confartigianato Emilia-Romagna sarà alla manifestazione di Milano Cgil-Cisl e Uil, 7 giorni di incontri su pensioni, infrastrutture e periferie
Contro il «governo della decrescita» ora scendono in piazza gli artigiani. L’appuntamento è per il prossimo 13 dicembre a Milano, l’appello parte dal Veneto ma anche Confartigianato dell’EmiliaRomagna ci sarà.
Dopo Torino, un’altra mobilitazione con al centro il futuro delle infrastrutture del Paese. «È un tema non più rinviabile. Quando in Italia si bloccano le grandi opere poi è quasi impossibile farle ripartire», sostiene il presidente regionale Marco Granelli. Agli artigiani dell’Emilia-Romagna preoccupa su tutto il destino del Passante di mezzo, un progetto che il governo oramai ha chiuso nel cassetto, anzi no, «perché in un primo tempo sembrava esserci disponibilità», ma poi le cose sono cambiate ancora, «insomma c’è un po’ di confusione», allarga le braccia Granelli.
Raccontano gli artigiani che tutto è partito proprio dalla mobilitazione di Torino (dove il 3 dicembre si terrà l’assemblea generale pro Tav delle Unioni industriali d’Italia e l’8 dicembre la manifestazione dei movimenti e comitati contrari all’opera). «È stato uno stimolo importante, e anche in quella occasione il nostro contributo non è mancato. Quella piazza è un segnale che va accolto e supportato», ribadisce il presidente regionale di Confartigianato. Ma pure gli altri non stanno a guardare.
In città comincia lunedì una lunga settimana di mobilitazione per i sindacati confederali, prima con l’attivo di tutte le categorie che si terrà nella sede di Tper e poi il 29 un’altra assemblea con tutte le tre sigle alla Ducati. Le priorità rispetto agli artigiani sono altre, ma pure a Cgil, Cisl e Uil sta a cuore il tema delle infrastrutture. Ma non solo, «è molto sentito anche quello delle pensioni, cosa vuole dire davvero quota 100, e quello delle periferie», spiega il leader della Cgil bolognese Maurizio Lunghi. Il primo passo sarà quindi far conoscere ai lavoratori «i contenuti della nostra piattaforma e poi, anche in base al comportamento del governo, siamo pronti a scendere in piazza». Non è questo l’obiettivo di Legacoop, almeno adesso (anche se ha aderito alla giornata del 3 dicembre a Torino). Ma pure tra i cooperatori la preoccupazione è tanta, soprattutto «per la situazione economica che vede un rallentamento anche in Emilia-Romagna e che, con il possibile aumento del costo del denaro — sottolinea il presidente regionale Giovanni Monti — mette a rischio famiglie e imprese». Una luna di miele, per lo meno quella tra i cooperatori e il M5S, scoppiata in campagna elettorale grazie alle parole di distensione di Luigi Di Maio, che si è già interrotta. E proprio sui temi cari a Legacoop: lavoro, infrastrutture, investimenti e sviluppo.
” Monti (Legacoop) La situazione economica vede un rallentamento anche in EmiliaRomagna e con il possibile aumento del costo del denaro si mettono a rischio famiglie e imprese