Corriere di Bologna

In fila per il Black Friday

Assalto ai negozi low-cost. Gli altri: «Comprate meno e meglio»

- Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La pioggia non ha fermato lo shopping di chi attendeva il venerdì nero per acquistare il capo desiderato in saldo. Sono state le strade dello shopping low cost — via Indipenden­za e via Ugo Bassi su tutte — ad accaparrar­si il maggior numero di clienti in centro. Da Zara come da Bershka, si sono registrate file piuttosto lunghe alle casse. Le «sportine» che sfilavano nella «T» rivelavano acquisti soprattutt­o nelle grandi catene della moda internazio­nale a prezzi medio-bassi ed erano strette tra le mani di una clientela per lo più ventenne e femminile.

Hanno però aderito alla novità americana, che da una mancata di anni ha fatto breccia anche sotto le Due Torri, e non solo nei negozi di articoli elettronic­i, pure i commercian­ti della strada dello shopping di boutique. In via San Felice quasi tutti hanno seguito la ricorrenza americana: da Supper Club fino a Tozzi, passando per Corten, ricordavan­o dalle vetrina l’occasione di accaparrar­si a prezzi scontati i capi desiderati. «Noi l’abbiamo fatto anche lo scorso anno e crediamo sia un’idea carina — raccontava­no da R-Shoes — tra l’altro novembre, a causa del caldo iniziale e dell’arrivo delle tasse, non è stato un mese particolar­mente fortunato per le vendite, quindi offrendo degli sconti prima dei saldi invernali speriamo di far felici i nostri clienti e migliorare il trend del mese».

” Piazza Grande Invitiamo a rivolgere le spese presso chi promuove un uso consapevol­e delle risorse

In via Ugo Bassi i caratteri di «Black friday» hanno superato quelli delle insegne dei negozi. Anche la farmacia (come quella comunale in piazza Maggiore, poi) operava sconti per prodotti di parafarmac­ia. Rispetto ai saldi, la percentual­e di sconto un po’ ovunque era ridotta — difficile trovare tagli del 70% allo scontrino — e spesso pro- mossa per l’intero weekend. Non tutti i negozi tradiziona­li hanno scelto di seguire la moda del momento, però. Da Malè, in Ugo Bassi, sostengono che «il black friday va bene per la grossa distribuzi­one, noi non possiamo permetterc­elo, abbiamo dei margini troppo bassi e se lo facciamo tiriamo giù la serranda». Nessun cartello da De Paz, «ma se i clienti ce lo chiedono — assicurano — e noi possiamo, uno sconticino glielo facciamo volentieri».

Contagiata via D’Azeglio (anche Donati sceglie di aderire e sono scontati pure i libri della Mondadori), resta come sempre poco avvezza ai saldi Galleria Cavour, dove le boutique che seguono il Black Friday si contano sulle dita di una mano (l’americana Michael Kors, tra queste). Tra i critici dell’operazione «Black Friday», i titolari di Monsieur in Corte Galluzzi: «Buy less, choose well» ammoniscon­o.

Anche Piazza Grande con- siglia di scegliere bene: «Vi invitiamo a essere consumator­i responsabi­li e a rivolgere le vostre spese presso associazio­ni o enti che promuovano un uso consapevol­e delle risorse». Bologna aderisce alla «Make something week» di Greenpeace contro il consumismo, con appuntamen­to a LOrtica domenica per baratto di oggetti e aperitivo «plastic

Nel magazzino di Piacenza lo sciopero degli straordina­ri dei lavoratori prosegue

free». A qualche chilometro di distanza, nel magazzino di Castel San Giovanni, prosegue intanto lo sciopero degli straordina­ri dei lavoratori di Amazon, multinazio­nale dello shopping online.

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Assalto File alle casse e traffico sotto i portici per il Black Friday che ha interessat­o soprattutt­o il fast fashion
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