Corriere di Bologna

Samp-Bologna Obbligo di vittoria

Rossoblù al Ferraris dove non vincono da vent’anni Inzaghi difende la squadra: «Servirà anche la fortuna, i tre punti sono la medicina»

- A. Mossini

Le difficoltà

Dalla prima giornata abbiamo l’acqua alla gola, un punto in più o in meno non cambia

La valutazion­e

Con un successo in più si vedrebbe il bicchiere mezzo pieno. Vinciamo e ci sarà la svolta

A Genova a caccia di una vittoria: questa sera a Marassi contro la Sampdoria il Bologna vuole i tre punti che mancano ai rossoblù da oltre due mesi (30 settembre, Bologna-Udinese 2-1), una vittoria in trasferta che non arriva da quasi un anno (22 dicembre, Chievo-Bologna 2-3) e che in casa dei blucerchia­ti non viene centrata da oltre vent’anni (29 marzo 1998, Sampdoria-Bologna 2-3 con tripletta di Andersson). Una chance di chiudere una tripla striscia negativa che andrebbe sfruttata anche per dare una mano a Filippo Inzaghi, a cui serve una vittoria tra stasera e la prossima trasferta a Empoli per rendere più solida la propria panchina. Punti necessari anche per raddrizzar­e una classifica che vede il Bologna terz’ultimo, ma il tecnico non fa drammi: «L’acqua alla gola l’abbiamo dalla prima giornata, un punto in più o in meno non cambia la situazione. Vedo lavorare i miei ragazzi, anche loro sono fiduciosi: se avessimo avuto qualche punto in più il pareggio contro la Fiorentina sarebbe stato visto bene, invece i risultati dagli altri campi non ci hanno sorriso». Detto che dei se e dei ma sono piene le fosse, ora il Bologna deve cercare di tirarsi fuori in fretta dalla melma della zona retrocessi­one e lo stesso allenatore è chiamato ad un colpo esterno per guadagnars­i stabilità e la chance del mercato di gennaio.

Inzaghi fa da scudo alla sua squadra: «La vivo molto serenament­e, una serenità che mi Superpippo fa profession­e di fede e continua a vedere il bicchiere mezzo pieno, cercando sempre il lato positivo. Dalle carezze al gruppo («tutti si allenano a duemila all’ora, siamo in grande crescita») ai giudizi sulle precedenti partite, sempre tinteggiat­i di rosa rispetto alla realtà: «Non abbiamo bisogno di certezze, perché sono sempre più certo delle mie idee, ma di vincere partite. Nelle ultime cinque avremmo meritato di vincere contro il Sassuolo, ma anche contro Atalanta e Chievo: con un successo in più si vedrebbe il bicchiere mezzo pieno. Comunque le parole se le porta via il vento: servirà una grande prova e se vinciamo sarà la svolta, perché ci darà serenità». I tre punti per il sorriso, dunque, e per cercare quella crescita che con tanti giovani necessita di tempo che il campionato però non è più disposto a concedere. «Sta faticando tutta la squadra, non solo il centrocamp­o – sottolinea Inzaghi – ci servirebbe vincere qualche partita sporca ma ci vuole esperienza: i giovani ti danno tanto ma possono anche toglierti qualcosa. I tre punti sono la medicina migliore». Resta da capire come arriva da squadra e società. E’ chiaro che nel mio lavoro non siamo mai al riparo da rischi e siamo legati ai risultati, ma avverto grande fiducia. Se dovete prendervel­a con qualcuno prendeteve­la con me: ho le spalle abbastanza larghe».

Di certo, la partita non sarà semplice per quanto la Sampdoria non viva un momento scintillan­te. E lo stesso Inzaghi mette in guardia tutti: «Fino a cinque domeniche fa erano la rivelazion­e del campionato e la miglior difesa. Hanno attaccanti che possono cambiarti la partita in ogni momento, ma dobbiamo pensare a noi stessi: per vincere servirà anche un pizzico di fortuna ma continuand­o di questo passo arriverà per forza». Ancora una volta, infatti, ottenerli, sia a livello di uomini sia a livello di modulo.

Inzaghi ha due ballottagg­i in testa (Nagy/Pulgar e Falcinelli/Palacio, con i secondi favoriti) e lega come sempre lo schema a Orsolini: «Se ci sarà, giocheremo come abbiamo fatto domenica dopo il decimo minuto (4-4-2 e non 4-3-3, ndr), altrimenti 3-5-2 visto che i quinti ora stanno tutti bene». E vista l’assenza di Dzemaili – out per la contusione al ginocchio di inizio settimana – chi tirerebbe un rigore? «Non so, devo ancora decidere chi gioca. Magari Orsolini...».

Quanta pretattica ci fosse, lo si saprà solo stasera alla lettura delle formazioni.

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