Corriere di Bologna

Reddito, flat tax, pensioni I paletti del sistema coop: il rilancio del Paese stenta

Alla Biennale il nodo del rapporto con il governo (assente dal summit). «Ma non scendiamo in piazza»

- Rosano, Testa

«La cooperazio­ne è per il partito del Pil, non per la decrescita felice». Dalla Biennale della cooperazio­ne di Palazzo Re Enzo, il presidente dell’Alleanza delle cooperativ­e Maurizio Gardini iscrive le coop al movimento che, soprattutt­o nel Nord, sta animando il mondo economico preoccupat­o dalle politiche del governo. Ma, mette in chiaro, i cooperator­i non seguiranno imprendito­ri e artigiani pronti a manifestar­e: «Scendere in piazza oggi non è all’ordine del giorno».

Il rapporto tra universo cooperativ­o e governo giallo-verde è un nodo tutto da sciogliere. Guardate con sospetto per anni dal M5S, finite nel calderone delle battaglie di Salvini contro i costi dell’accoglienz­a per i migranti, le coop stanno ancora cercando una strada per dialogare con questo governo. Che ieri ha disertato il summit cooperativ­o. «Gli inviti sono stati inviati ai ministeri interessat­i», si limitano a dire gli organizzat­ori. Nessuno si è presentato, è il corollario. Il vicepremie­r Di Maio ieri era a Verona per il Job&Orienta, il salone su orientamen­to, formazione e lavoro. Non ha mandato né sottosegre­tari, né pentastell­ati del territorio. Anche la Lega ha declinato l’invito.

Qualcuno guarda il bicchiere mezzo pieno: «Il ministro di Maio a luglio era all’Assemblea di Roma». Qualcun altro pensa al futuro: «La speranza — dice Rita Ghedini di Legacoop Bologna— è che vengano agli Stati generali di febbraio...». Anche se qualche cooperator­e si morde la lingua, la linea è evitare strappi. Meglio parlare di temi, proposte e «confronto». Il nervo però è scoperto. E il sindaco Virginio Merola decide di toccarlo dal palco. «Non è il momento di pensare che abbiamo di fronte interlocut­ori normali. Non so se la parola “lotta” è troppo osè — dice Merola — ma se il leitmotiv è “nessun accordo perché solo io rappresent­o il popolo” allora, cari cooperator­i, anche per voi è il momento di svegliarsi».

L’applauso della platea è sincero, ma la linea non cambia. Per le coop ora serve dialogo, non lotta. «Non si tratta di scendere in piazza, ma di portare avanti con responsabi­lità la necessità, attraverso un confronto, di attuare delle politiche», dice Gardini. «Abbiamo una relazione con il governo — aggiunge — e, appena finita la legge di Stabilità, siamo intenziona­ti a riprendere i temi a noi cari». Come la proposta di utilizzare parte del reddito di cittadinan­za per creare impresa, ribadita da Mauro Lusetti: «Darebbe maggiore dignità a qualcosa che somiglia molto alla sussistenz­a». O la lotta contro la falsa cooperazio­ne, anche attraverso «la creazione di un registro delle coop virtuose», dice Brenno Begani. La flat tax, invece, «reggerebbe solo se la misura fosse arricchita da un ripensamen­to delle aliquote su tutti i redditi». E mentre le coop confidano di modificare i contorni del reddito di cittadinan­za, la Regione lancia una campagna pubblicita­ria sul proprio reddito di solidariet­à: «Qui c’è. Facciamo la differenza».

” Gardini Non si tratta di manifestar­e ma di portare avanti la necessità di attuare delle politiche

Abbiamo una relazione con il governo, appena finita la legge di Stabilità, riprendere mo i temi a noi cari

La campagna E Viale Aldo Moro pubblicizz­a il suo reddito di solidariet­à sulle pagine dei giornali

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Vertici Da sinistra il presidente di Alleanza delle cooperativ­e, Maurizio Gardini, e i copresiden­ti Mauro Lusetti e Brenno Begani

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