Corriere di Bologna

Parere favorevole della Soprintend­enza, indaga il ministero

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il ministero dei Beni culturali ha fatto partire verifiche per valutare l’operato e le eventuali sanzioni disciplina­ri nei confronti dei due funzionari della Soprintend­enza che hanno seguito l’istruttori­a con la quale lo scorso ottobre era stato concesso parere favorevole di compatibil­ità paesaggist­ica alla Capannina, la discoteca sui colli recentemen­te tornata a rischio demolizion­e dopo una sentenza sfavorevol­e del Tar. Quel parere era stato in qualche modo clamoroso perché completame­nte opposto rispetto a quanto stabilito negli anni precedenti dal Comune, dal Tar, dal Consiglio di Stato e dalla Soprintend­enza medesima. E dopo appena 20 giorni, il 30 ottobre, venne annullato dagli stessi uffici di via IV Novembre che la definì «un’istruttori­a superficia­le e incompleta», ritirando la compatibil­ità paesaggist­ica per il locale. Un caos burocratic­o e una brutta figura per la Soprintend­enza sulla quale adesso si vuole fare chiarezza: a quanto risulta, i documenti dell’iter sarebbero stati inviati anche ai carabinier­i del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale per ulteriori approfondi­menti. Intanto dal punto di vista amministra­tivo, il ministero valuta possibili procedimen­ti disciplina­ri per i due funzionari. Il parere espresso e poi ritirato è infatti uno dei punti fondamenta­li sul quale si basa la sentenza di pochi giorni fa con la quale il Tar ha respinto il ricorso della Capannina per fermare l’ordinanza comunale di abbattimen­to dei 450 metri quadrati considerat­i un abuso edilizio. Lo scontro legale tra il Comune e Paolo Pazzaglia, titolare della discoteca, partì nel 1979 e dopo pareri, sentenze e pronunce non è ancora arrivato a una conclusion­e. La società che gestisce la Capannina ha già annunciato che presenterà ricorso al Consiglio di Stato nei confronti dell’ultima decisione dei giudici amministra­tivi e attraverso i suoi legali ha pure ipotizzato la strada della Corte Europea di Strasburgo. Il fatto che si tratti di un abuso edilizio è stato nel tempo ufficializ­zato da vari enti, anche se nel 1995 da Palazzo d’Accursio arrivò una sanatoria, bocciata dal Mibact. Proprio per questo il via libera della Soprintend­enza del 10 ottobre sembrò a tutti una novità clamorosa, subito smentita ma causa della tempesta degli ultimi giorni.

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Sui colli Lo storico locale da ballo in parte abusivo

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