Corriere di Bologna

THE PRODIGY E NEL 2019 DAVID GUETTA

L’annuncio Il primo dicembre dell’anno prossimo Guetta sarà, unica data italiana, all’Unipol Arena. Questa sera a Rimini la techno-band dall’Essex

- Andrea Tinti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Due nomi: The Prodigy e David Guetta. Due concerti. Uno questa sera a Rimini (The Prodigy, RDS Stadium, ore 21.00, euro 46/57), l’altro annunciato per il primo dicembre 2019 alla Unipol Arena.

Due mondi diversi nell’approccio ma entrambi importanti nei propri ambiti di appartenen­za. Gli inglesi The Prodigy sono stati la faccia cattiva e violenta dei rave anni Novanta.

La band britannica dell’Essex nel decennio che ci ha portato al nuovo millennio ha inventato insieme ai The Chemical Brothers e Fatboy Slim un genere musicale chiamato big beat, ossia musica elettronic­a caratteriz­zata da distorti suoni di battelenza, ria, campioname­nti mandati in loop, voci ossessive e 120/140 bpm (i battiti per minuto).

I The Prodigy oltre a queste caratteris­tiche sonore hanno aggiunto un approccio al genere da un punto di vista techno, mandando in tilt il cervello degli ascoltator­i. Se all’inizio l’idea era quella di dare vita ad un gruppo di dj e ballerini, ben presto l’obiettivo è diventato un altro, quello di intimorire.

I Prodigy erano la vio- neanche tanto nascosta, della società inglese e di conseguenz­a della società del mondo occidental­e, se il primo album si può considerar­e una pietra miliare in ambito rave party, già con il secondo, Music for the Jilted Generation del 1994, la band inglese era legata a doppio filo con la techno ed il suo mondo.

Nel 1997 l’esplosione definitiva dei Prodigy con The fat of the land, il 33 giri della consacrazi­one mondiale.

Da quel disco, violentiss­imo nei contenuti e nelle immagini che accompagna­vano i singoli, diventati subito hit (Breathe, Smack My Bitch Up, Firestarte­r),

i Prodigy non si sono più fermati, diluendo le apparizion­i discografi­che ma mantenendo un approccio molto vigoroso ed energico.

Aascoltate il nuovo brano (Need some1) estratto dall’ultimo album No tourists, pubblicato quest’anno, per rendervi conto che i Prodigy sono sempre cattivissi­mi. Keith Flint e Maxim, quelli col microfono, sono pronti per stritolarv­i.

David Guetta, invece, ha decisament­e un orientamen­to musicale molto più morbido. La sua carriera da dj (è tra i più pagati in tutto il mondo) è andata di pari passo con quella di musicista.

I suoi numeri sono da capogiro: il singolo Say my name, il cui video è stato pubblicato online una settimana fa, viaggia felice verso gli oltre ventidue milioni di visualizza­zioni.

Fino ad oggi ha venduto più di dieci milioni di dischi, ha vinto due Grammy awards, ha ospitato (vocalmente parlando) una caterva di colleghi famosi e non, portandoli tutti in vetta alle classifich­e di vendita del mondo.

Pensare che un videoclip, quello di Play hard con Akon e Ne-Yo, è stato visto da 880 milioni di persone fa un certo effetto, mette quasi paura.

L’unica apparizion­e italiana prevista per il 2019, del dj parigino, sarà quella alla Unipol Arena. La prevendita dei biglietti inizierà venerdì 7 dicembre sul sito di Ticketone e lunedì 10 dicembre nei punti vendita. I prezzi andranno dai 35 agli 80 euro ed è molto probabile che i biglietti per l’evento del prossimo anno vadano immediatam­ente a ruba.

Hip hop, europop, reggaeton, house sono i generi musicali finiti dentro al suo ultimo album, generi che sicurament­e riechegger­anno al palasport bolognese.

I più anziani stanno ancora ballando sulle note di Gettin’ over you del 2009, con un acuto da brividi di Fergie. Siete pronti per tornare in pista? David Guetta vi aspetta in dicembre 2019. Scaldate i muscoli.

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La band della techno I The Prodigy negli anni Novanta erano il riferiment­o del mondo dei rave
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