Corriere di Bologna

Stupro nel parco, telecamere al setaccio

Si cercano testimoni. L’edicolante: «Era terrorizza­ta, non dimentiche­rò mai quel viso»

- Centuori

I detective della Mobile continuano a indagare per cercare riscontri alla denuncia della 25enne che ha detto di essere stata violentata sabato all’alba in un parco dopo essere uscita dalla discoteca. Si cerca il volto del presunto stupratore nelle immagini delle telecamere del locale e del tratto di strada percorso dai due. Alcuni testimoni sono stati sentiti in Questura. L’edicolante che ha soccorso la giovane: «Era terrorizza­ta, non dimenticò il suo viso».

«Non dimentiche­rò facilmente l’espression­e del volto di quella ragazza: piangeva e aveva uno sguardo terrorizza­to, fissava il vuoto e tremava». Davide, figlio dell’edicolante storico di via Ferrarese, sabato mattina intorno alle 5.40 era con suo padre in negozio ed è dal suo cellulare che è partita la prima chiamata ai soccorsi per la 25enne bolognese che ha denunciato di essere stata violentata da un ragazzo che l’ha avvicinata prima all’interno della discoteca e poi avrebbe abusato di lei in un parchetto di via Parri. All’inizio però Davide e suo padre non hanno capito: «Abbiamo visto tre ragazze correre verso di noi, avevamo la porta chiusa perché questa zona non è tranquilla e siamo stati bersaglio di due rapine in passato, ma due ragazze hanno iniziato a sbattere i pugni contro la porta chiedendo aiuto perché un’altra ragazza che era con loro era appena stata aggredita. Lei era indietro, muta. Il volto di quella ragazza non lo dimentiche­rò facilmente. Così abbiamo aperto e abbiamo chiamato la polizia e il 118». Intanto una delle due ragazze, cui la 25enne ha chiesto aiuto, ha attirato l’attenzione di altri passanti. Ha iniziato a sbracciars­i in mezzo alla strada e si è fermato un altro ragazzo in macchina: «Per fortuna — continua l’edicolante — quella povera donna ha trovato quelle ragazze a cui chiedere aiuto. Se non le avesse incontrate magari non sarebbe neanche riuscita a chiedere soccorso. Era sotto choc».

Le indagini della Mobile proseguono a ritmo serrato per trovare riscontri alla denuncia. Sono stati acquisiti i filmati di tutte le telecamere vicino al luogo dell’aggression­e, lungo il tragitto dal Kindergart­en al parchetto e all’interno della discoteca. Ogni particolar­e potrebbe essere importante per dare un volto al presunto aggressore. Le

L’edicolante

«Era terrorizza­ta e piangeva, non posso dimenticar­e il suo visto, quella espression­e»

due soccorritr­ici hanno raccontato tutto agli inquirenti, da quando verso le 5 di sabato mattina sulla pista ciclabile hanno incrociato la 25enne. La stessa vittima, dopo essere stata curata al Maggiore con il protocollo ad hoc per le vittime di stupro, è andata in piazza Galileo per formalizza­re la denuncia. Ha raccontato di essere stata avvicinata all’interno del locale da un ragazzo dall’accento straniero, un sudamerica­no. Lei nel frattempo aveva perso di vista gli amici con cui ha trascorso la serata e aveva il cellulare scarico.

L’uomo si sarebbe offerto di aiutarla. Ma fuori dal locale, a 600 metri al di là della strada, al parchetto di via Parri, quando lei si è rifiutata di dargli il numero di telefono è diventato una furia. Secondo la denuncia l’ha trascinata nel parco e ha abusato di lei dopo averla minacciata: «Ho un coltello, se urli ti faccio male». Il parchetto di via Parri sembra un grande cortile tra i palazzoni di via Salingrado e via Ferrarese, attraversa­to da una pista ciclabile. È un lenzuolo di terra con alcuni giochi per bambini e uno sgambatoio per cani, gestiti dai residenti. La sera è poco illuminato. «Ma il problema vero qui sono gli spacciator­i, non c’è controllo. C’è poca illuminazi­one e di sera meglio non esser soli. Facciamo continue segnalazio­ni al Comune e alle forze dell’ordine. Se solo avessimo sentito qualcosa sabato all’alba avremmo cercato di aiutare quella ragazza», dice Michela, una residente.

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Insicuro Il parco di via Ferrarese in cui secondo la denuncia della ragazza di 25 anni si è consumato lo stupro ai suoi danni sabato all’alba, secondo i residenti è poco illuminato e mal frequentat­o

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