Investì e uccise il vigilante chiesti 10 anni di carcere per omicidio volontario
In Corte d’Assise
Investì e uccise un vigilante in via Casteldebole, e ora la Procura di Bologna chiede per lui una condanna a 10 anni di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale o in subordine per omicidio stradale. I fatti risalgono alla notte tra il 2 e il 3 aprile del 2016. Un impiegato bolognese di 35 anni, all’epoca dei fatti, si era appartato con una prostituta vicino a un casolare in periferia che stavano sorvegliando due vigilantes. Uno era il 40enne Iulian Cucu, poi travolto dall’auto dell’impiegato e deceduto di lì a poco. L’uomo alla guida, che si era costituito poco più tardi, aveva raccontato agli investigatori di essersi spaventato quando Cucu e il collega si erano avvicinati alla vettura con le torce perché li aveva scambiati per rapinatori. Partendo in tutta fretta aveva poi urtato e ferito a morte il 40enne romeno. Questa la sua versione. Cucu lavorava alla Cobra security ed era in prova da pochi giorni, prima di essere investito. La moglie era al terzo mese di gravidanza. A decidere sulla condanna sarà la Corte d’Assise, presieduta dal giudice Stefano Scati. La sentenza è attesa per il prossimo 21 gennaio dopo le repliche del difensore, l’avvocato Claudio Cenacchi che ha chiesto l’assoluzione 0 in subordine una condanna con il minimo della pena per l’omicidio colposo stradale, con le attenuanti della concasualità (che prevede fino al dimezzamento della pena qualora l’evento non sia conseguenza esclusiva dell’azione o dell’omissione del colpevole), della provocazione e generiche. La concessione delle stesse attenuanti viene poi richiesta da Cenacchi anche «nel malaugurato caso in cui venga accolta la richiesta della Procura» e l’impiegato, come ha chiesto il pm Manuela Cavallo, venga condannato per omicidio volontario. I famigliari del vigilante erano stati risarciti dall’assicurazione con 800mila euro.