Corriere di Bologna

Martino:«Ci servirà da lezione»

Senza Hasbrouck la Effe incassa la prima sconfitta della stagione dopo 12 partite

- Enrico Schiavina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

volte pacato a fronte di vittorie roboanti, Antimo Martino ha incassato con la stessa inalterata freddezza («Solo una giornata no») anche la prima sconfitta della stagione in Fortitudo, minimizzan­done gli effetti. Servirà un po’ di tempo per sapere se quella di Piacenza sia stata solo una scivolata occasional­e, con la robusta attenuante dell’assenza di Kenny Hasbrouck, e non il segnale di qualcosa di più preoccupan­te: la prossima partita è solo martedì 11, in casa con Cento.Domenica si è completato il primo terzo di campionato, nel quale tra l’altro la Effe ha giocato 6 volte fuori e 4 in casa. Tenendo questo passo la proiezione sarebbe un bilancio finale 27-3, con quasi certo primo posto e promozione a passo di record (appartiene a Capo d’Orlando, nel 2005 sole 3 sconfitte in 30 partite).

Però la banale lezione subita domenica è che per sbandare basta un attimo («Ci serva da insegnamen­to, mai abbassare la guardia» dice ancora Martino), che l’imbattibil­ità non è di questo mondo e che l’A2 nasconde sempre trappole nei posti più impensati, come il piccolo PalaBakery. A volta può bastare un microplaym­aker di 36 anni (Marques Green in un colpo solo ha fatto due record stagionali del campionato, assist e recuperi, 12 e 6), o un tiratore lunatico (Alan Voskuil, 8/10 da tre), o un cen- trone brutto da vedere e appassito (Andrea Crosariol, 5 stoppate e mille parabole di tiro cambiate) per mettere nel sacco la ben più attrezzata capolista.

La Bakery una partita così, 52% da tre e 21 assist, non l’aveva mai fatta e chissà quando la rifarà. Anche per questo rimuginare su una serata storta è probabilme­nte inutile.La Lavoropiù che finora aveva sempre ammazzato le partite negli ultimi quarti dovrebbe piuttosto ragionare sul fatto che non è sempre automatico venir fuori alla diTante stanza, che la profondità della sua panchina non è garanzia di successo nei finali, neanche contro squadre molto corte come la Bakery.

Finora aveva vinto il quarto finale sette volte su nove, spesso largamente (di 8 a Verona, di 9 con Ravenna, di 12 a Porto San Giorgio, addirittur­a di 16 con Mantova), e le uniche due volte in cui l’ha perso (Imola e Udine in casa, -2 e -4) il risultato ormai non era più in discussion­e. Brutto soprattutt­o il 13-2 incassato negli ultimi 5 minuti di domenica, primo serio blackout della stagione: come altre volte la partita di Piacenza la si poteva azzannare prima (striminzit­o il +3 dell’intervallo), leggendo meglio la trama di una battaglia molto fisica dentro le aree, con l’attacco fermo al minimo stagionale (72 punti) perché intestardi­tosi ad andar dentro, per raccoglier­e appena il 31% da due su 45 tentativi.

E per una volta la spallata finale l’hanno data gli altri. Una volta ogni dieci può anche succedere.

 ?? A caccia del gol ?? È tutto pronto per la gara di Champions al“Carmen Longo” di Bologna
A caccia del gol È tutto pronto per la gara di Champions al“Carmen Longo” di Bologna

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