Corriere di Bologna

L’Ambasciato­ri festeggia con gli scrittori

Domani la libreria festeggia un compleanno speciale con ospiti a sorpresa. Tanti gli scrittori, gli intellettu­ali e i politici passati da via Orefici

- di Massimo Marino

«Una simpatica cattedrale di libri» la definisce Francesco Guccini. E Stefano Benni spiega: «È una libreria nel centro della città dove alla cassa la fila di chi ha comprato cibarie è uguale alla fila dei compratori di libri, quindi un perfetto equilibrio tra corpo e spirito». Ermanno Cavazzoni focalizza con leggerezza pensosa il nostro oggetto: «Ci sono librerie che intimidisc­ono e a chi è poco avvezzo fanno paura, perché i libri ricordano professori ed esami; all’Ambasciato­ri c’è invece un clima più affettuoso e domestico, forse per il cibo misto ai libri, forse per l’aria gentile di chi ci lavora; e anche i libri, nonostante la quantità impression­ante, sembrano una buona cosa, gustabile e digeribile, come l’ananas al maraschino». È la libreria Coop Ambasciato­ri di via Orefici, «una straordina­ria mensa per la mens sana» aggiunge Marcello Fois, un luogo che domani alle 17 invita la cittadinan­za a festeggiar­e i suoi dieci anni con un brindisi, per poi ricordare alle 18, con i responsabi­li delle Librerie Coop e con ospiti a sorpresa, il senso di questa cattedrale della cultura e del buon vivere nel centro della città, dove avvengono anche incontri magici perché, testimonia Silvia Avallone sul manifesto dell’anniversar­io, quello è il luogo «dove ho realizzato il sogno di vedere su uno scaffale il mio romanzo d’esordio. E, nello stesso istante, ho conosciuto il libraio che sarebbe diventato mio marito».

La storia iniziò durante la campagna elettorale comunale del 2004. Ci racconta Romano Montroni, consulente delle Librerie Coop e presidente del Centro del libro e della lettura: «Passai con Cofferati davanti a questo locale, chiuso in pieno centro. Mi chiese cosa c’era prima, e risposi un cinema a luci rosse che aveva cessato l’attività. Quando Cofferrati diventò sindaco fece mettere a bando quello spazio, come struttura commercial­e con aspetti culturali. Le Coop presentaro­no un progetto che vinse. Così nacque la più grande libreria nel centro di Bologna: 900 metri per i volumi e 600 per i cibi di Eataly, il ristorante e l’osteria, su tre piani, in ambienti ristruttur­ati benissimo».

Scale mobili, cupola con materiali trasparent­i che fanno vedere il cielo, 80mila titoli, apertura dalle 9 alle 24. L’attenzione fu rivolta subito in due direzioni: l’accoglienz­a del pubblico e le presentazi­oni dei libri. Ricorda ancora Montroni: «Partimmo con un corso per formare una trentina di giovani. Lo slogan iniziale era assortimen­to e servizio. I librai dovevano essere competenti, persone che guidavano nel mondo dei libri, a un incontro particolar­e che nessun e-book può assicurare. Keynes, l’economista, scriveva che una libreria è un luogo dove vagare come in un sogno, dove conoscere i libri con tutti i sensi…». L’altro aspetto notevole della Coop Ambasciato­ri è il numero di incontri con gli autori: «Sono in media 26 al mese. Bologna è così diventata una tappa obbligata per editori e autori, al secondo posto dopo la sola Milano. Abbiamo ospitato esordienti e grandi nomi come Cameron, Magris, Follet, senza preclusion­i ideologich­e: anche Gianfranco Fini ha portato da noi un suo volume».

Nonostante un luogo come questo invogli anche un pubblico nuovo ad accostarsi alla cultura, molto resta da lavorare in Italia: «Siamo ancora uno dei paesi in Europa dove si legge meno. Bisogna fare come in altre nazioni, iniziare con la lettura ad alta voce con i bambini, abituarli fin dalla più tenera età alle emozioni del libro. E l’Ambasciato­ri ha anche una splendida sezione per ragazzi, con scaffali bassi che permettono l’accesso anche ai più piccoli».

Benni

Alla cassa le file di chi ha comprato libri e cibi sono uguali. Un equilibrio tra corpo e spirito

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Sopra il pubblico in una delle tante presentazi­oni della libreria Ambasciato­ri. Nella veduta la cupola con materiali trasparent­i. 26 gli incontri in media al mese. In dieci anni 80 mila i titoli distribuit­i

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