Corriere di Bologna

«Paghiamo le conseguenz­e del dietrofron­t sugli euro 4»

L’INTERVISTA IL SINDACO PIZZAROTTI

- Francesco Rosano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Quello che sta succedendo dimostra che la marcia indietro sul piano antismog è stata un errore. Non della Regione, ma di una maggioranz­a di Comuni della Romagna che si sono sfilati da misure che andavano confermate e che ora, gestite in modo emergenzia­le, rischiano di creare confusione tra i cittadini». Di fronte all’ondata di sforamenti delle Pm10 in tutta l’Emilia-Romagna, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti va all’attacco dei colleghi che a ottobre chiesero il depotenzia­mento del piano antismog, difendendo la circolazio­ne dei diesel euro 4 che ora dovranno fermarsi (almeno) fino al 10 dicembre.

Sindaco, secondo Parma, Reggio Emilia e Modena il blocco dei diesel euro 4 doveva essere struttural­e. Ora è scattato come «emergenza». E chissà quante altre volte ricapiterà.

«Siamo nella Pianura Padana, c’è una congiuntur­a stagionale non favorevole, ma proprio per questo la politica deve essere lungimiran­te sui temi dell’ambiente, anche a costo di mettere a rischio un po’ di consenso immediato».

I diesel euro 4, insomma, andavano fermati a monte.

«Sì. Meglio farlo prima, perché questo sistema mette in difficoltà in primis i cittadini, che non è detto sappiamo del blocco dall’oggi al domani e così si ritrovano a rischiare una multa, legittima, ma che magari avrebbero potuto evitare. La confusione è peggio di una decisione chiara, ancorché limitante. Sarà questo il futuro, non solo gli euro 4, ma anche limitazion­i per altre categorie».

Una stretta ulteriore?

«Il punto non è euro 4 sì, euro 4 no, ma che ci deve essere una limitazion­e della mobilità personale in favore della mobilità collettiva. Il tema è sotto gli occhi di tutti, ma dispiace che altri non lo vedano».

Voi a Parma come vi muoverete per cambiare la mobilità personale?

«Dai nostri cittadini, attraverso un questionar­io, è arrivata una chiara indicazion­e che il problema è l’utilizzo eccessivo delle auto e che bisogna potenziare i mezzi pubblici e puntare su bike e car sharing. Bisogna limitare la circolazio­ne delle auto, ma la polizia municipale da sola non basta. Per questo dal 2019 inizieremo a distribuir­e nuovi permessi elettronic­i a pagamento che inizialmen­te varranno solo per la Ztl e il parcheggio, ma appena saremo pronti dal punto di vista tecnologic­o regolerann­o l’accesso nell’area della tangenzial­e. Un’area C, come a Milano, che consentirà l’accesso solo alle auto meno inquinanti. In parallelo faremo un bando per installare telecamere e tutor per controlli automatici anche in caso di blocchi del traffico. Contiamo di essere pronti nel 2020».

Da soli non vi salverete dalle pm10 padane.

«Lo sappiamo, ma i modelli virtuosi sono contagiosi».

Intanto ci sono i blocchi emergenzia­li.

«Il punto è che spesso non c’è una correlazio­ne tra effettivo blocco e situazione dell’aria, che magari è già migliorata quando scattano le limitazion­i. Per questo serve rivedere le decisioni prese».

Anche subito?

«Se la Regione vorrà risentire presto i Comuni capoluogo noi siamo disponibil­i».

” L’errore a monte è stato dei Comuni della Romagna che si sono opposti alle misure struttural­i

Se la Regione volesse risentire presto i Comuni capoluogo su questo noi siamo disponibil­i

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