«Paghiamo le conseguenze del dietrofront sugli euro 4»
L’INTERVISTA IL SINDACO PIZZAROTTI
«Quello che sta succedendo dimostra che la marcia indietro sul piano antismog è stata un errore. Non della Regione, ma di una maggioranza di Comuni della Romagna che si sono sfilati da misure che andavano confermate e che ora, gestite in modo emergenziale, rischiano di creare confusione tra i cittadini». Di fronte all’ondata di sforamenti delle Pm10 in tutta l’Emilia-Romagna, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti va all’attacco dei colleghi che a ottobre chiesero il depotenziamento del piano antismog, difendendo la circolazione dei diesel euro 4 che ora dovranno fermarsi (almeno) fino al 10 dicembre.
Sindaco, secondo Parma, Reggio Emilia e Modena il blocco dei diesel euro 4 doveva essere strutturale. Ora è scattato come «emergenza». E chissà quante altre volte ricapiterà.
«Siamo nella Pianura Padana, c’è una congiuntura stagionale non favorevole, ma proprio per questo la politica deve essere lungimirante sui temi dell’ambiente, anche a costo di mettere a rischio un po’ di consenso immediato».
I diesel euro 4, insomma, andavano fermati a monte.
«Sì. Meglio farlo prima, perché questo sistema mette in difficoltà in primis i cittadini, che non è detto sappiamo del blocco dall’oggi al domani e così si ritrovano a rischiare una multa, legittima, ma che magari avrebbero potuto evitare. La confusione è peggio di una decisione chiara, ancorché limitante. Sarà questo il futuro, non solo gli euro 4, ma anche limitazioni per altre categorie».
Una stretta ulteriore?
«Il punto non è euro 4 sì, euro 4 no, ma che ci deve essere una limitazione della mobilità personale in favore della mobilità collettiva. Il tema è sotto gli occhi di tutti, ma dispiace che altri non lo vedano».
Voi a Parma come vi muoverete per cambiare la mobilità personale?
«Dai nostri cittadini, attraverso un questionario, è arrivata una chiara indicazione che il problema è l’utilizzo eccessivo delle auto e che bisogna potenziare i mezzi pubblici e puntare su bike e car sharing. Bisogna limitare la circolazione delle auto, ma la polizia municipale da sola non basta. Per questo dal 2019 inizieremo a distribuire nuovi permessi elettronici a pagamento che inizialmente varranno solo per la Ztl e il parcheggio, ma appena saremo pronti dal punto di vista tecnologico regoleranno l’accesso nell’area della tangenziale. Un’area C, come a Milano, che consentirà l’accesso solo alle auto meno inquinanti. In parallelo faremo un bando per installare telecamere e tutor per controlli automatici anche in caso di blocchi del traffico. Contiamo di essere pronti nel 2020».
Da soli non vi salverete dalle pm10 padane.
«Lo sappiamo, ma i modelli virtuosi sono contagiosi».
Intanto ci sono i blocchi emergenziali.
«Il punto è che spesso non c’è una correlazione tra effettivo blocco e situazione dell’aria, che magari è già migliorata quando scattano le limitazioni. Per questo serve rivedere le decisioni prese».
Anche subito?
«Se la Regione vorrà risentire presto i Comuni capoluogo noi siamo disponibili».
” L’errore a monte è stato dei Comuni della Romagna che si sono opposti alle misure strutturali
Se la Regione volesse risentire presto i Comuni capoluogo su questo noi siamo disponibili