Una settimana di alti e bassi per i tifosi rossoblù che ora aspettano risposte dalla gara contro l’Empoli. Nel mirino le scelte di Bigon e le giustificazioni di Inzaghi
Dagli schiaffi di Genova alla tripletta di Coppa fra mille dubbi
Il rovescio di Genova, il sorriso di Coppa e il ritiro dimezzato: settimana con alti e bassi in casa Bologna, tra la rabbia post-Samp e le indicazioni arrivate dal Crotone, che si sono per lo più divise tra «Orsolini deve sempre giocare, anche nel 3-5-2» a «guai a pensare che battendo la quint’ultima classificata della serie B i nostri problemi siano risolti». Ma se il 3-0 ha in parte mitigato alcune considerazioni, la serataccia di Marassi aveva lasciato pesanti strascichi: dalle critiche a Inzaghi («dice sempre che vede una squadra che lavora bene e poi si fanno certe prestazioni?») a quelle rivolte alla squadra, «che ha completamente sbagliato atteggiamento in una occasione importante». Sul banco degli imputati però resta principalmente la dirigenza: «Il Bologna continua a scendere in classifica eppure non prendono mai atto degli errori commessi, scaricando sempre le responsabilità su altre componenti». E c’è una frase, in particolare del ds Bigon, che torna in molti messaggi mandati dagli ascoltatori: «Aveva detto di aver costruito la squadra che aveva in mente: basterebbe questo per capire tante cose». Ha destato molte perplessità anche il dietrofront sul ritiro: il «Tutti a Empoli» è un imperativo nella settimana della partita che vale mezza stagione e torna in molti messaggi, ma c’è chi non capisce la decisione presa mercoledì. «Come può essere credibile una società che non riesce a portare a buon fine una sua stessa decisione?» mentre altri evidenziano quanto la squadra si sia «messa con le spalle al muro». E quanto al mea culpa espresso dai giocatori per sospendere il ritiro, c’è chi punta dritto sul club: “L’unica assunzione di responsabilità la dovrebbe fare Saputo in primis e poi la triade”, intesa come i principali dirigenti Fenucci, Bigon e Di Vaio.