Parcheggio Staveco, l’ira del Comune sulle Belle Arti
L’assessore alla Mobilità, Irene Priolo, bacchetta la Soprintendenza per i tempi lunghi che sta richiedendo l’iter autorizzativo dell’ampliamento del parcheggio Staveco: un progetto che porterebbe a triplicare i posti auto, da 150 a 500, e che vede coinvolta la proprietà, il Demanio. L’area di sosta, all’interno dell’ex caserma area militare di viale Panzacchi, è in stallo dal 2016, in attesa di progetti ben più costosi e rilevanti per portare nel comparto la cittadella giudiziaria. «Senza quell’ampliamento tutto il nostro piano sosta non ha senso di esistere — ha detto la Priolo in commissione —. Per mia natura sono ottimista e so che il Demanio sta lavorando in collaborazione con la Soprintendenza, ma credo sia arrivato il momento di sbloccare la situazione». L’assessore ha anche invitato i consiglieri a organizzare una commissione proprio all’interno dell’ex caserma «per rendervi conto dello stato di totale abbandono e degrado nel quale si trova». La Priolo ha poi puntato il dito contro le eccessive richieste di tutela nei confronti dei tre edifici che andrebbero abbattuti per procedere all’ampliamento del parcheggio: «Si tratta di strutture di fatto già gravemente compromesse. In particolare due sono ormai ricoperte dalla vegetazione spontanea, proprio a dimostrare che mentre noi aspettiamo, la natura segue comunque il suo corso». Dalla consigliera del gruppo Misto, Dora Palumbo, sono poi arrivate richieste di intervento sulla sbarra d’ingresso: troppo vicina e quindi causa di continui intasamenti lungo il viale. Su questo punto, il Comune ha assicurato di volersi occupare del problema proprio nel discorso più ampio dell’intervento di ampliamento del parcheggio. «Ma in attesa della cittadella giudiziaria qualcosa dobbiamo fare» ha concluso l’assessore.