La Virtus risorge
Le V nere vincono a Pistoia dominando Sacripanti felice: «Era importante vincerla, ma serve lavorare di più sul piano fisico»
Dominando dall’inizio alla fine la partita che non poteva assolutamente perdere, la Virtus riprende la sua marcia in campionato. C’è qualche patema solo negli ultimi sette minuti del quarto periodo, incassando un 16-0 contro la zona e le riserve di Pistoia che erode il +27 fino al +11.
La tripla di M’Baye spegne l’ardore della rimonta toscana e la classifica della Segafredo torna a muoversi in ottica di una volata per la Final Eight di Coppa Italia che è affollatissima. La vittoria era fondamentale per svariati motivi, non solo per la corsa alle prime otto ma anche per alleviare un minimo la pressione e gli spifferi delle ultime settimane. Come Pesaro prima della sosta, Pistoia era reduce da tre vittorie consecutive e in grande fiducia.
Un grande merito dei bianconeri è stato entrare subito in partita con lo spirito giusto, dando il ritmo fisico e tecnico alla gara. A posteriori è sicuramente facile dire che si è disposto a proprio piacimento di una squadra nettamente inferiore, ma i valori vanno dimostrati sul parquet in un campionato nel quale alle spalle di Milano tutti possono battere tutti.
Passando ai singoli, la prova più confortante è quella di Qvale che in area ha fatto il vuoto sciorinando tutto il repertorio spalle a canestro contro avversari salterini ma piuttosto ingenui.
Aradori è l’uomo che in attacco ha messo subito in chiaro le cose con le tre triple del primo quarto, Punter il killer dei canestri allo scadere dei quarti che hanno ulteriormente minato il morale dei padroni di casa. Pistoia e Virtus sono le squadre che concedono più rimbalzi d’attacco alle avversarie. Celebrato dai tifosi in trasferta un sentito tributo a Ramagli, ricordando la promozione di due anni fa, ad approfittare delle debolezze altrui è la Segafredo in un primo quarto nel quale il dominio sotto i tabelloni fa la differenza.
Sei punti istantanei mettono in partita Qvale, poi va al lavoro Aradori con tre triple e completa la grandinata Punter sulla sirena del primo periodo per il 12-28. Buone indicazioni arrivano da una difesa finalmente attenta, concentrata e decisa a non lesinare contatti. La patisce molto Pistoia, che ci capisce poco, sbagliando anche dei rigori ravvicinati. Sacripanti centellina Taylor dopo ogni fallo visto il trend recente, il play gradisce non troppo, ma nel secondo quarto il copione resta più o meno invariato.
I toscani hanno un’ovvia reazione, ma la Segafredo non trema e allunga ulteriormente all’intervallo con il killer Aradori (28-50), quando la squadra di Ramagli si ferma al 30% su azione affondando anche a rimbalzo (15-25). La Virtus è padrona del campo anche nella ripresa, dando l’impressione di giocare con un filo di gas. Quando Punter infila dalla lunga distanza il 49-76 a sette dalla sirena sembra finita, anche perché Pistoia ha in campo le riserve Della Rosa, Martini e Bolpin. La Virtus si rilassa, diventa pigra e incassa un 16-0 senza segnare per cinque minuti che mette in po’ di pepe al finale prima della tripla del febbricitante M’Baye a chiudere i conti definitivamente.
La classifica torna a mettere la Segafredo all’interno delle prime otto, ma sabato prossimo c’è un’altra trasferta molto insidiosa sul campo di Brindisi a chiudere il ciclo di quattro viaggi consecutivi dopo la sfida di coppa mercoledì a Ostenda.