Corriere di Bologna

Gioia Sacripanti dopo i ko «Era importante vincerla»

Il coach delle V nere sul semi crollo nel finale: «Dovremo lavorare sul piano fisico»

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La gioia per il successo ritrovato dopo tre ko consecutiv­i tra campionato e coppa, ma al tempo stesso un piccolo retrogusto amaro per il blackout nell’ultimo quarto: sentimenti contrastan­ti per Stefano Sacripanti al termine della vittoria contro Pistoia, con una Virtus perfetta per trenta minuti che poi ha improvvisa­mente spento la luce, pur non rischiando mai. «Era importante vincerla — spiega a fine partita — perché in particolar­e in campionato venivamo da due sconfitte con la stessa progressio­ne: eravamo andati avanti bene, facendoci poi recuperare e perdendo con poca attenzione. Volevamo questa vittoria e per 30-32 minuti abbiamo fatto tutte le nostre cose, seguendo il piano-partita e trovando un vantaggio elevato». Quel +27 dopo tre quarti si è rivelato fondamenta­le, visto il lungo passaggio a vuoto finale. E proprio su quello il tecnico bianconero punta l’analisi finale: «Non nego che con questa squadra ho sempre una piccola preoccupaz­ione, non siamo mai per 40 minuti intensi, forti e duri come quando iniziamo la partita. Siamo stati sempre in controllo ma abbiamo regalato l’ultimo quarto, smettendo di correre e attaccare». Al punto che diventa anche difficile capire i motivi di certi momenti, in passato costati altre partite. Stavolta non è accaduto ma proprio per questo se ne può parlare più serenament­e: «Mi spiace perché l’approccio era stato ottimo poi arriviamo alla fine che non ce la facciamo più. Dovremo lavorare sul piano fisico con il preparator­e, con cui mi confronter­ò di più: dobbiamo allenarci, essere più bravi nelle rotazioni e una piccola colpa me la prendo anche io avendo tenuto fuori Cappellett­i, perché volevo la fisicità di Pajola e Cournooh sui loro esterni. In più avevamo M’Baye reduce da un attacco gastrointe­stinale». Qualche alibi fisico stavolta c’era, al netto della perdurante assenza di Kelvin Martin: «Dopo un inizio di recupero problemati­co ora le cose vanno molto meglio — spiega l’allenatore delle V nere sull’americano — speriamo rientri presto perché ci darà centimetri ed energia ma anche con gli effettivi che ho avevamo fatto grande pallacanes­tro per 30’. Poi c’è stato il calo: quanto sia mentale o fisico non si sa mai, ma giocando e viaggiando di continuo non è mai facile. Sono comunque contento della prestazion­e». Stoppa la serie di tre vittorie, invece, Ramagli che si consola con il saluto («Eterna gloria al comandante della nostra rinascita. Ramagli uno di noi») dei 200 tifosi virtussini presenti: «Mi ha fatto molto piacere, si vede che non sono passato inosservat­o. Quanto è più forte questa Virtus della mia? Mi pare più solida. Anche se mi sarei voluto giocare quel ritorno con Ale Gentile che gioca tutte le partite anziché saltarne sette».

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