Rossini e la lettera ritrovata 70 anni dopo
Era stata rubata e poi era finita all’asta
Uno scritto di Gioacchino Rossini, rubato dopo il 1942 dal Conservatorio, stava per essere battuto all’asta a Milano. È stato ritrovato e riconsegnato all’Istituzione Bol0gna Musei e al Comune dal Nucleo Tutela patrimonio culturale. Nella lettera, datata 1830 e indirizzata al Senatore della città di Bologna, Rossini ringraziava per la nomina a Consulente onorario perpetuo del Liceo musicale di Bologna in cui aveva studiato. La missiva, come ha fatto presente il sindaco Virginio Merola, «testimonia l’affetto di Rossini per Bologna» e va «ad arricchire ulteriormente il nostro patrimonio di opere rossiniane». Lo scritto ora è in una teca al Museo Internazionale della Musica in via Strada Maggiore.
Tra libri rari e autografi era finita all’asta anche una lettera scritta da Gioacchino Rossini e rubata dal Conservatorio di Bologna. L’asta era in programma a Milano, in via Manzoni, lo scorso giugno. Ma prima che il martelletto battesse per quel raro autografo, i carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Bologna hanno evitato che il prezioso scritto volasse ancora una volta via. Dopo quasi ottant’anni quello scritto è tornato a casa, e ora è in mostra nella stanza numero 7 del Museo Internazionale della Musica di Bologna, accanto al primo e al secondo atto de Il barbiere di Siviglia.
La base d’asta doveva essere sui 4-5 mila euro e il valore finale poteva oscillare tra i 10 e i 20 mila euro. Per Bologna la missiva recuperata non ha invece prezzo. È un’ulteriore testimonianza del legame fortissimo tra il compositore pesarese e la città che lo accolse giovanissimo e a lungo. Studiò in quello che oggi è il Conservatorio e fu aggregato all’Accademia Filarmonica. Celebre fu il suo salotto. E inarrivabile lo Stabat Mater eseguito per la prima volta all’Archiginnasio. Sotto le Due Torri, incontrò anche Isabella Colbran, che poi sposò. «A Bologna — scrisse — ho trovato ospitalità, amicizia. Bologna è la mia seconda patria ed io mi glorio di essere, se non per nascita, per adozione, suo figlio».
Del Liceo Musicale (oggi Conservatorio) si parla nella missiva rubata. La lettera, ha spiegato il comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale, Giuseppe De Gori, era stata «inviata da Rossini al senatore di Bologna il 28 aprile 1839, come forma di ringraziamento per la nomina a Consulente onorario perpetuo del Liceo musicale bolognese». Composta da due pagine, datata 28 aprile 1939 venne rubata dopo il 1942.
Ad accorgersi del pezzo raro e a ricordarsi del furto è stato il musicista bolognese Luigi Verdi, che ha repentinamente avvisato l’Istituzione Bologna Musei. La segnalazione è quindi arrivata al nucleo dei carabinieri Tutela patrimonio culturale. E la Soprintendenza archivistica della Lombardia ha controllato l’autenticità del documento con il numero di protocollo.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano. La lettera è stata dissequestrata e restituita al Comune di Bologna: «Qui Rossini ha passato la sua giovinezza e ha avuto i suoi conflitti — raccontava, entusiasta, il sindaco Virginio Merola — . Ma qui, come è riconosciuto anche nella lettera, c’è stato il suo apporto nella cultura musicale». Per identificare con certezza la lettera, di cui non esisteva una foto nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, i carabinieri hanno trovato negli archivi comunali la trascrizione integrale del testo originale con la dichiarazione dell’avvenuta consegna al Liceo musicale, risalente appunto al 1902, a cui si aggiunge la pubblicazione della lettera nella rivista rossiniana del 1942, edita in occasione della Celebrazione Rossiniana che si tenne a Bologna dal 27 al 29 maggio di quell’anno. E proprio l’immagine pubblicata nel 1942 e la trascrizione del 1902 hanno permesso ai militari dell’Arma di stabilire con certezza che quella messa all’asta era proprio la lettera trafugata e di ottenerne il sequestro prima che fosse troppo tardi. Ora i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale procederanno nelle indagini per ricettazione e per comprendere quale sia stato l’iter della lettera fino all’asta milanese di metà giugno.
A Bologna ho trovato ospitalità, amicizia Bologna è la mia seconda patria ed io mi glorio di essere, se non per nascita, per adozione, suo figlio