Quanta fatica ma in Champions è primo posto
Battuto Patrasso all’overtime dopo tre minuti choc. Playoff al via in marzo
Missione compiuta per la Virtus, fra sofferenza e mille sprechi al limite dell’autolesionismo. Era però importante vincere e chiudere il girone a quel primo posto occupato per tutta la regular season e l’obiettivo è stato centrato anche se è servito un supplementare per piegare una Patrasso mai doma. Ci ha però messo molto del suo la Virtus, sprecando cinque liberi su otto negli ultimi 4’40” e un +8 a 2’55” dalla fine dei regolamentari, quando si era già inceppato il fucile dall’arco (0/7 nel quarto periodo e 0/2 del supplementare) mentre i greci invece colpivano a ripetizione (6/11 da lontano negli ultimi 10’). Poi, dopo un sanguinoso 0/2 dalla linea di Aradori a -22” sul +3, la tripla di Meier a -9” ha pareggiato i conti (84-84) senza che la Segafredo spendesse un fallo e rimettendo tutto in discussione perché dopo il timeout, sull’ultima azione con Punter misteriosamente in panchina, non viene costruito di meglio che una partenza in palleggio da metà campo di Moreira con arresto e tiro appena dentro l’arco.
L’angolano si sarebbe poi rifatto nel supplementare, che porta interamente il suo marchio con quattro punti in fila dopo il sorpasso del solito Meier (88-89) e la stoppata che chiude definitivamente la porta in faccia ai greci, con il 15enne Mantzoukas in campo per ben 27 minuti.
Domani, con il sorteggio di Ginevra alle ore 12, la Virtus conoscerà la sua avversaria negli ottavi di finale (5-13 marzo) con il format andataritorno e differenza canestri a determinare il passaggio del turno. Sulla strada della Segafredo ci sarà una fra Le Mans, Paok Salonicco e Anversa. «Il giusto premio per il nostro lavoro in questa regular season. Abbiamo centrato l’obiettivo che ci era stato chiesto ed è bello aver fatto rientrare la Virtus in Europa dalla porta principale», dice Sacripanti.
Ha scherzato parecchio col fuoco, la sua Segafredo, dando sempre la sensazione di essere in controllo della partita ma senza il cinismo per sferrare il colpo del ko. Guidata da un Qvale perfetto (7/7 al tiro, 16+6 in 16 minuti) e da un M’Baye ancora caldissimo da domenica, aveva toccato il +8 nel primo tempo in varie occasioni (21-13, 51-43) ma senza andare oltre e consentendo a Patrasso di rientrare con un ispirato Katsivelis. Con entrambe le squadre al 55% su azione all’intervallo, era evidente che la prima a stringere qualche vite difensiva avrebbe potuto prendere il sopravvento. Lo fa la Virtus, con un quintetto All-Blacks in avvio di ripresa e un 11-2 che la lancia sul 63-48.
Non basta, perché gli sprechi del quarto periodo la riaprono e serve una fatica supplementare per chiudere i giochi.