Corriere di Bologna

«Miracolo» Sinisa Ma gli errori restano

DANIELE PORTANOVA

- A. Mossini, M. Vigarani

Daniele Portanova, lei è stato capitano sia del Bologna sia del Genoa. Domenica sarà uno scontro-salvezza in piena regola.

«Per il valore calcistico delle città non fa piacere vederle così in basso. Il Bologna fin qui ha fatto molta più fatica del Genoa: speriamo che Mihajlovic possa portare una salvezza tranquilla».

Sinisa è l’uomo giusto? Al debutto è arrivata subito una prestazion­e diversa.

«È uno degli allenatori più bravi, specie in certe situazioni. A Bologna ci siamo solo sfiorati: peraltro lo esoneraron­o dopo un 1-4 contro il Siena in cui segnai. Per come sono fatto io, penso mi sarei trovato benissimo sul piano caratteria­le con lui: oggi il Bologna aveva bisogno di uno come Mihajlovic. C’era troppo piattume: serviva una scossa».

Al Genoa tutto il contrario: caratteria­lmente Prandelli pare l’opposto, no?

«Il suo curriculum parla da solo, ma tra Bologna e Genoa vedo una differenza a livello di squadra: i liguri hanno più vissuto di serie A, sono più esperti e un gestore come lui può mettere le pedine al posto giusto e dare tranquilli­tà. Di contro, uno come Mihajlovic può aiutare i giovani del Bologna».

A Milano è arrivata la vittoria dopo oltre quattro mesi. Quanto aiuta nel lavoro?

«Per la fiducia del gruppo è fondamenta­le: il Bologna ha trovato l’Inter in difficoltà ma vincere a San Siro non è semplice per nessuno. Ora deve ottimizzar­e questo successo battendo il Genoa, mettendo la stessa tigna vista a Milano, viceversa la squadra di Prandelli con un risultato positivo chiuderebb­e il discorso salvezza».

Il Portanova di oggi, per questo Bologna, può essere Danilo?

«È un uomo con grande esperienza e lo stimo tanto: fa la A da tanti anni. Ho visto diverse partite e raramente sbagliava Danilo: devi lavorare di reparto, nei gol subiti ho visto tanti errori nelle diagonali dei terzini. Poi chiarament­e la situazione non era facile: quando le cose vanno male, o hai le palle d’acciaio o il primo episodio negativo sul campo lo paghi. Il Bologna dava la sensazione di non essere compatto né grintoso: sono convinto che Mihajlovic ridia questo».

Quanto è importante per i difensori aver alzato il baricentro?

«È importante la compattezz­a e quando stai alto i primi difensori sono gli attaccanti. Io penso che per il gioco e i giocatori del Bologna, più si sta vicini all’area avversaria e meglio è: una pressione fatta bene facilita il difensore a fare certi movimenti. Poi è chiaro: se c’è palla libera e il difensore ha cinquanta metri di campo da coprire non vanno in sofferenza solo Danilo e Lyanco, o Helander, ma anche Nesta e Cannavaro».

Secondo lei come mai il Bologna di Saputo cala, anziché crescere?

«Io amo Bologna e quando ci ho giocato non avevamo proprietà con grandi facoltà economiche: per questo all’arrivo di Saputo tutti abbiamo festeggiat­o, io compreso. Dalla sua ultima intervista, penso che anche lui si sia accorto di errori di valutazion­e che ha fatto: il futuro è dei giovani ma Bologna è sempre stata abituata ad avere un leader, da Baggio a Signori fino a Di Vaio. Nell’era Saputo è mancato questo: un punto di riferiment­o che rispecchia­sse la piazza, un colpo importante. Resto contento del suo arrivo e spero sia l’ultimo anno di sofferenza».

Intanto ha riunito i figli a Torino: Manolo alla Juventus e ora Denis al Torino.

«Il Torino cercava Denis da tempo, quando Mihajlovic ha chiesto quei due acquisti penso che il Bologna abbia dovuto sacrificar­e lui. È cresciuto a Bologna e ama la città, ma ho sempre detto ai miei figli di dare il massimo per la maglie che indossano: il mercato poi apre tante situazioni. Io sto al loro fianco, li sostengo senza interferir­e: non sono io che posso dare consigli, farei solo confusione».

 ??  ??
 ?? Leader ?? Daniele Portanova
Leader Daniele Portanova

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy